Calolziocorte: caso Brambilla
Il Comune è fiducioso

Il consiglio di Stato aveva respinto il ricorso presentato in merito alla vicenda per contrastare la sospensione disposta dal Tar, al quale La Brujita - società che fa capo all'ex ministro - si è rivolta in autunno, ottenendo la fissazione dell'udienza per il marzo 2014

CALOLZIOCORTE Non ci sta Paolo Arrigoni. Il sindaco uscente, ha voluto chiarire la posizione dell'ente locale in merito alla vicenda che sta contrapponendo l'amministrazione comunale e Michela Brambilla, riguardo l'ormai famoso terreno la cui assegnazione tramite asta è l'oggetto del contendere.


Il consiglio di Stato, infatti, ha respinto il ricorso presentato in merito alla vicenda per contrastare la sospensione disposta dal Tar, al quale La Brujita - società che fa capo alla Brambilla - si è rivolta in autunno, ottenendo la fissazione dell'udienza per il marzo 2014.


«Il ricorso al Consiglio di Stato è stato avanzato da Franco Scaccabarozzi - ha sottolineato il senatore - Il Comune di Calolziocorte, a seguito di atto di indirizzo espresso all'unanimità dalla giunta comunale, si è costituito in giudizio in quanto diversamente avrebbe lasciato solo lo Scaccabarozzi a sostenere la tesi che la perizia del terreno in vendita era di fatto inclusa nel Piano delle alienazioni».


A infastidire Arrigoni, però, è stata soprattutto l'idea che si pensasse che la Brambilla ha messo a segno un ulteriore punto a proprio vantaggio, nella complessa vicenda. Secondo l'ormai ex sindaco, infatti, «il Consiglio di Stato, nel respingere l'appello, non dà ragione a La Brujita, ma rinvia il tutto alla decisione del Tar, ritenuto la sede più consona per decidere nel merito, vista la natura delle censure».


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