
Cronaca / Circondario
Domenica 23 Novembre 2014
«Calolzio si è fatta sempre rispettare
Giffone è orgogliosa di noi»
Dalle intercettazioni dei Ros nelle “mangiate” emerge il codice d’onore degli affiliati lecchesi - Mercuri “Pizzicaferro”: «Fieri del nostro locale»
«Calolziocorte si è sempre fatto rispettare e nessuno di Giffone si è mai lamentato di noi e mai potrà farlo in quanto il nostro “locale” rispetta da sempre le regole».
Nella “mangiata” che si era tenuta a Castello Brianza il 12 aprile di quest’anno emerge in modo chiaro, dal discorso del “capo locale” Antonino Mercuri detto “Pizzicaferro”, tutto l’orgoglio di appartenenza al sodalizio lecchese e al fatto che dalla Calabria non fossero mai stati mossi appunti, anzi fossero orgogliosi di loro. Dalle intercettazioni ambientali dei carabinieri del Ros scaturisce anche un quadro di codici basati sull’onore che rappresentano il punto cardine dell’associazione.
Nell’ordinanza, emessa dal gip del Tribunale di Milano, Simone Luerti su richiesta della Procura Antimafia, viene sottolineato in modo chiaro questo atteggiamento in diversi passaggi: «Mercuri - si legge - si mostra fiero della storia del suo locale e precisa che, nel corso degli anni, la struttura di Calolzio è stata sempre tenuta in giusta considerazione per via del comportamento irreprensibile dei suoi componenti, tanto che il locale primogenio di Giffone nulla ha mai avuto da recriminare nei loro confronti. Mercuri e i suoi accoliti risultano essere estremamente disciplinati e orientano il loro agire secondo le prescrizioni sociali della ’ndrangheta, operando in sintonia con le regole d’ingaggio che giungono direttamente dalla Calabria».
L’articolo completo su La Provincia di Lecco in edicola stamattina, 23 novembre
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