Calolzio, il ritorno dei nomadi
nonostante le sbarre e le chiusure

«Si tratta delle ultime scaramucce - assicura il sindaco Marco Ghezzi -. Via via che individuiamo gli spazi occupabili, li chiuderemo. Interverremo anche nella zona del parcheggio pubblico dell’Md»

Chiudi qui, chiudi là ma non c’è niente da fare. A Calolziocorte, i nomadi tornano sempre. Evidentemente innamorati del territorio. L’altro giorno, grazie al proprietario dell’azienda Fontana, sono state montate le sbarre che impediscono a roulotte e camper l’ingresso nel parcheggio che si trova lungo viale De Gasperi. Per ultimare i lavori, i nomadi che vi si erano installati, sono stati fatti sloggiare.

Con la posa di quelle sbarre, si pensava di avere finalmente trovato una soluzione all’annoso problema che sta provocando non pochi grattacapi all’amministrazione comunale. Invece, no. Nel giro di un paio di giorni, i nomadi sono tornati. Anche se, chiaramente, non si sono potuti posizionare né in quel parcheggio né in quelli dove ormai non riescono più a entrare.

In un primo momento, hanno preso possesso dell’area accanto al dancing. Il proprietario ha fatto intervenire gli agenti della polizia locale, che li hanno invitati ad andarsene. I nomadi si sono allora messi in fila lungo viale De Gasperi, stendendo anche i panni. Questa volta li hanno mandati via i carabinieri. Quando il cielo è diventato nero e ha cominciato a piovere molto forte, si sono trasferiti nel parcheggio dell’Md. Un tour forzato avvenuto sotto gli occhi allibiti dei tanti cittadini che ogni volta lamentano i soliti problemi.

«Si tratta delle ultime scaramucce - assicura e rassicura il sindaco Marco Ghezzi -. Via via che individuiamo gli spazi occupabili, li chiuderemo. Interverremo anche nella zona del parcheggio pubblico dell’Md», promette. Salvo poi denunciare la sua impotenza a gestire una situazione che crea allarme. «Purtroppo, la legge non ci permette di far altro che intervenire con ordinanza, in modo che i nomadi lascino il nostro territorio entro 48 ore. Non è una battaglia semplice da condurre. Lo facciamo come possiamo. Siccome ogni volta che arrivano lasciano disastri dal punto di vista dell’immondizia e del decoro urbano, tutto quello che possiamo fare è ricorrere alle ordinanze e procedere con l’installazione di sbarre».

Nel corso degli ultimi due anni, Calolziocorte lo ha fatto su quattro parcheggi. Prima ha bloccato l’accesso al parcheggio utilizzato dagli ambulanti del mercato, dove sono state inseriti tre varchi. Quindi, è stata la volta di quello tra l’azienda Fontana e il fiume, con due varchi. Infine, si è intervenuti a chiudere il nuovo parcheggio sopra al Lavello, con un grande varco. Il quarto parcheggio con accesso regolato da sbarre (due, una per l’ingresso e l’altra per l’uscita) è stato quello sempre lungo viale De Gasperi, accanto all’azienda Fontana. Un elenco già lungo ma destinato ad allungarsi ancora.

Ne sono consapevoli gli stessi nomadi che, da un mese a questa parte, hanno incominciato a cercare altri siti. Tanto che ormai la loro presenza è stata registrata a Barzanò, a Merate, a Imbersago e a Olginate.

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