Calolzio: primo sciopero
alla "Fontana Pietro"

Per la prima volta in sessant'anni di attività i lavoratori della Pietro Fontana di Calolziocorte hanno proclamato uno sciopero. Martedì 22, i 300 dipendenti incroceranno le braccia e scenderanno in sciopero dalle 10 alle 12, sarà la prima protesta aziendale nella storia dell'impresa che realizza presse e carrozzerie per il settore automotive

g.morassi

CALOLZIOCORTE - Per la prima volta in sessant'anni di attività i lavoratori della Pietro Fontana di Calolziocorte hanno proclamato uno sciopero. Martedì 22, i 300 dipendenti incroceranno le braccia e scenderanno in sciopero dalle 10 alle 12, sarà la prima protesta aziendale nella storia dell'impresa che realizza presse e carrozzerie per il settore automotive. Sono più di uno i motivi di attrito tra la direzione, il sindacato e i lavoratori. Da un lato l'azienda sta portando a termine un progetto di riconversione industriale: a Calolzio abbandona la produzione di presse industriali (prodotti a basso valore aggiunto e meno redditizi che sono stati spostati nelle sedi di Romania e Turchia), e spinge sulla produzione di carrozzerie di elevata qualità destinate al segmento medio alto del settore automotive. Nell'ambito di questo progetto di riconversione l'azienda ha annunciato l'assunzione di nuova forza lavoro, investimenti economici e di innovazione e nuovi percorsi di crescita industriale, ma ha anche chiesto un sacrificio agli attuali dipendenti. Lo scorso 9 marzo si è svolto in Confindustria Lecco un incontro tra le parti sociali – azienda e sindacati – nel corso del quale l'azienda ha annunciato l'esubero di 25 persone e la necessità di aprire una procedura di cassa integrazione straordinaria per 40 persone. Una richiesta inammissibile per il sindacato: "Soprattutto alla luce delle dichiarazioni del presidente Walter Fontana ai giornali – dice il sindacalista Domenico Alvaro della Fiom Cgil –. Fontana ha parlato di parecchi milioni di investimento per la sede lecchese, dell'assunzione di nuova forza lavoro e di altre positive trasformazioni industriali, mentre quello che avviene in azienda va in tutt'altra direzione. I punti controversi sono molti, ma al momento vorremmo concentrarci su due fatti, che per noi sono due rivendicazioni importanti". Innanzitutto l'apertura delle procedure di licenziamento e di cassa integrazione: "Le persone in esubero - spiega Alvaro - potrebbero essere reintegrate all'interno dell'azienda, magari dopo un periodo formativo, o comunque l'azienda si dovrebbe fare carico di cercare una nuova soluzione occupazionale per le maestranze, anche in un'altra azienda del territorio, tenendo fede al principio di responsabilità sociale che l'imprenditore ha nei confronti della collettività e soprattutto dei propri dipendenti. Stiamo infatti parlando di un'azienda sana e che non può mantenere un atteggiamento di disinteresse verso le proprie maestranze". Il secondo punto in discussione è il premio di produzione 2010: "Che non è stato pagato, nonostante la stessa azienda dichiari di aver raggiunto tutti gli obiettivi previsti. Stiamo parlando di premi che vanno dai 900 ai 1700 euro a dipendente e che devono essere garantiti ai lavoratori perché frutto di un accordo firmato da entrambe le parti".

Homepage / Circondario

Lunedì 21 Marzo 2011

Calolzio: primo sciopero
alla "Fontana Pietro"

g.morassi

Sezioni

Lecco - Territorio

Sondrio - Territorio

Chi Siamo

Servizi

Homepage / Circondario

Lunedì 21 Marzo 2011

Calolzio: primo scioperoalla "Fontana Pietro"

g.morassi

Calolzio: primo sciopero
alla "Fontana Pietro"