Economia / Lecco città
Venerdì 13 Settembre 2013
Calolzio: Erc prova la ripartenza
Ma servono capitali freschi
L’impresa ha presentato una nuova richiesta di concordato
A Calolzio lavorano 150 persone, ora in contratto di solidarietà
Il primo tentativo dell’impresa di Calolziocorte Erc di entrare in una procedura concorsuale era stato respinto dal giudice del Tribunale di Lecco, Dario Colasanti. Secondo la sua valutazione l’azienda avrebbe presentato un piano di rientro dal debito (cioè di restituzione del debito ai fornitori e ai creditori) troppo debole, appoggiandosi solo sulle linee di credito concesse dagli istituti di credito.
Una strategia che in altre situazioni si è rivelata non percorribile e comunque segnata da diverse complicazioni. Così l’azienda, specializzata nella progettazione e produzione di apparecchi illuminanti, insieme ai suoi 150 dipendenti che da mesi stanno lavorando in regime di contratto di solidarietà al 45% circa della capacità produttiva, aveva dovuto prendere atto della decisione del giudice di bocciare la proposta concorsuale.
Ma la proprietà non si è per nulla persa d’anima. Infatti è di questi giorni la notizia che il management di Erc ha presentato al Tribunale di Lecco una nuova richiesta di concordato preventivo, questa volta modificando il piano di rientro dal debito. L’intenzione dell’azienda è ridurre sensibilmente la percentuale di rientro dal debito, ma di assicurare l’ingresso di capitali freschi e certi consentendo a due imprenditori, di cui un fornitore della stessa Erc e una società che si trova nel milanese, di entrare a far parte della futura struttura societaria per rilanciarla.
Al momento l’azienda non sta parlando di tagli, ma al contrario sta cercando di elaborare un’exit strategy alla complessa situazione di difficoltà finanziaria che l’ha colpita dall’inizio dell’anno.
«Il nuovo piano concorsuale presentato dall’azienda si basa sull’ingresso di nuovi investitori – spiega Elena Rossi della Fiom Cgil -, e quindi su denaro certo che confluirà nelle casse dell’azienda, consentendone il risanamento. Attualmente i 150 dipendenti stanno continuando a lavorare seppur a regime ridotto per via dell’uso della solidarietà. Con l’azienda abbiamo un dialogo costante e la proprietà - continua la sindacalista - ci ha assicurato che ci sono buone prospettive per la continuità dell’attività produttiva contando in una approvazione di questa seconda richiesta concorsuale».
La proprietà ha già in cantiere alcune innovazioni di prodotto e sta per portare avanti alcuni nuovi brevetti che potrebbe consentire all’azienda di migliorare la qualità dei propri prodotti.
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