Calo di iscritti scuola
Saltano venti cattedre

Non bastano per le classi, da settembre maestri e insegnanti dovranno essere ricollocati in altri ambiti

Va delineandosi il panorama in vista dell’avvio del nuovo anno scolastico 2022-2023: cancellate una ventina di cattedre per il calo delle iscrizioni negli istituti della provincia.

Il decreto

La scorsa settimana il ministero dell’Istruzione ha emanato il decreto dell’organico di diritto, assegnando le risorse docenti in base al numero degli alunni iscritti alle regioni. E nella giornata di venerdì l’Ufficio scolastico regionale della Lombardia a sua volta ha suddiviso le risorse di personale e assegnato il contingente alle singole province.

Nell’attesa di conoscere i dati ufficiali riguardanti le scuole del nostro territorio, già sin d’ora, come riferiscono fonti sindacali del comparto scuola locale, si sa che ci sono dei docenti cosiddetti perdenti posto. Una ventina circa quelli per i quali, da settembre, viene meno la titolarità delle cattedre che occupano in questo momento. Insegnanti a tempo indeterminato che dovranno essere ricollocati in altri plessi. Motivo per cui questi prof hanno predisposto le domande di trasferimento, il cui termine di presentazione delle domande è scaduto lo scorso 21 aprile.

Il perché abbiano perso il posto è presto spiegato: diminuito il numero degli alunni - tra le cause senza dubbio il calo demografico, che inesorabile erode anno dopo anno la popolazione scolastica anche in Valtellina e Valchiavenna -, decresce anche quello delle future classi e, di conseguenza, saltano alcune cattedre con esubero di insegnanti.

«Quattro i maestri e le maestre che perdono il posto nella scuola dell’infanzia, che salgono a sei nella primaria, cinque alle medie» - dati resi noti dai sindacati locali -, mentre il numero più alto si registra nelle scuole superiori dove «sono sette», quasi tutti derivanti, così pare, «da una diminuzione sostanziale di ore sul liceo linguistico del polo liceale “Città di Sondrio”».

Una volta pubblicato e ufficializzato il contingente assegnato - secondo le associazioni a difesa della categoria del comparto scuola del territorio dovrebbe avvenire entro la fine di aprile - si capirà con precisione se, rispetto all’anno scolastico 2021-2022, ci sono o meno tagli al personale docente. Inoltre si realizzerà se sono state soddisfatte tutte le esigenze per far fronte all’offerta formativa, che è stata programmata per il 2022-2023 dai singoli istituti, dalla scuola dell’infanzia alle superiore.

Le criticità

È altresì vero, che già dopo la chiusura delle iscrizioni lo scorso gennaio, sono emerse delle criticità. Tra queste ad esempio l’impossibilità, a fronte di un esiguo numero di iscritti - solo una decina di potenziali “matricole” -, di far partire la classe prima dell’indirizzo Cat (Costruzioni, ambiente e territorio, ex-geometri) all’istituto De Simoni-Quadrio di Sondrio. Scomparsa, nei confronti della quale lo scorso febbraio non aveva mancato di manifestare forte preoccupazione il Collegio provinciale Geometri e Geometri laureati, intenzionato a «non arrendersi e a promuovere le azioni possibili al fine di non perdere l’indirizzo geometri proprio nel capoluogo» aveva dichiarato a suo tempo il presidente Giorgio Lanzini.

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