Calcio Lecco, Mazzoleni e una Primavera ambiziosa

L’obiettivo, anche se non lo si dichiara, non può essere che quello della promozione in “Primavera 2”. Sì, perché se tu Calcio Lecco 1912 ingaggi un tecnico quotato (a livello dilettanstico, con più campionati di vertice alla guida di società di serie D) come Achille Mazzoleni non puoi che ammettere implicitamente di voler salire di categoria. E il futuro Lecco dei giovani under 19 - quello che dovrebbe fungere da base per una prima squadra ambiziosa, tra terza serie e (si spera) serie B - lo vuole certamente. Considerato anche che nelle ultime due annate di Primavera 3, l’obiettivo per varie ragioni è troppo ampiamente sfuggito.

D’altra parte il lecchese Achille Mazzoleni a Lecco è personaggio del mondo del calcio molto conosciuto: acquatese di nascita, comasco di formazione ma veneto d’adozione (calcisticamente parlando), all’alba dei 54 anni è la prima volta che - in qualsiasi ruolo - si accasa in bluceleste. Particolare curioso, se si pensa che il classe 1970 è nato e cresciuto a ridosso del Rigamonti-Ceppi. Formatosi da ragazzino nelle giovanili del Como anni ’80 - quello coordinato dal grande Mino Favini, con Angelo Massola allenatore -; da mediano ha poi giocato fra Cittadella e Bassano oltre 300 gare da professionista. Fra quarta, terza serie; e tanta serie B. Ma è come allenatore che oggi Mazzoleni offre le migliori garanzie. Al livello di squadra Primavera. Per esperienza, carisma e conoscenza del calcio. Dopo aver raccolto oltre 300 panchine in D (fra Mapello, Inveruno, Caronnese, Casatese, Castellanzese e Sant’Angelo). Quasi sempre col suo 3-5-2. Un modulo che nella Primavera bluceleste potrebbe essere re-impostato sulla difesa “a quattro”. Per amalgamarsi meglio al credo tattico di Francesco Baldini, suo (implicito) “superiore”.

Intanto nella rincorsa alla promozione in Primavera 2, potrà contare sulla “nidiata” di quegli ex Under 17 che l’anno scorso (allenati dal rumeno Szekely) sfiorarono il titolo nazionale; eliminati dal Parma ai quarti di finale. Certo non ci sarà il “pezzo forte” di quella squadra, l’attaccante Mungari, passato all’Atalanta; o la mezzala Tondi, già aggregato alla prima squadra di Baldini (e con tre anni di contratto-Pro). Ma ci saranno gli altri da Ceola a Nova (ora “di passaggio” con la prima squadra mel ritiro di Veronello. Insomma: sta nascendo una squadra Primavera bluceleste davvero forte e ambiziosa. Messa su con la solita attenzione certosina dal responsabile delle giovanili Paolo Pennati (con l’aiuto di tanti osservatori esperti). E con Mazzoleni, tecnico “navigato” e voglioso. Di lasciare un segno dove non è mai stato (calcisticamente) protagonista.

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