Calcio Lecco, Baldini dopo il primo stop
in Coppa Italia: «Meglio ora
piuttosto che in campionato»

Non è stata una passeggiata, per il Milan Futuro, il debutto. Però definirla una gara difficile, sarebbe troppo. Dopo l’errore iniziale di Furlan, il Lecco avrebbe potuto pareggiare su rigore, sbagliato da Beghetto, ma poi la miglior forma rossonera ha deciso la gara. Insieme a una serie di piccoli e grandi errori, comunque decisivi, dietro e davanti. Mister Francesco Baldini naturalmente non è contento, ma comunque non dispera di vedere presto un Lecco in condizioni di battagliare davvero: «Sono convinto che rivedendo la partita domani (oggi per chi legge, ndr) avrò sensazioni diverse. Salta all’occhio che c’è tanto da lavorare. Se doveva succedere, meglio sia successo subito perché ci fa capire che il 25 inizia il campionato. Non abbiamo giocato tante partite, è stata molto chiara la loro brillantezza rispetto alla nostra, fermo restando che gli episodi hanno indirizzato il match».

Manca il gol Il gol resta un problema al quale l’altra sera si sono aggiunte le disattenzioni difensive della scorsa stagione: «Non riusciamo a buttarla dentro, ma mi devo concentrare su quel che creiamo. Anche con il Milan abbiamo avuto diverse occasioni per poter segnare. Dipendesse da me, la butterei dentro dalla panchina. Ma il concetto è semplice: c’è tanto da lavorare. Però voglio sicuramente una determinazione diversa dai giocatori - dice - a prescindere dal fatto che la brillantezza era limitata rispetto agli avversari».

Baldini ribadisce di non aver ancora lavorato sugli schemi offensivi, neanche un giorno. Ma se tutti parlano di errori difensivi e offensivi, è parso invece chiaro che il centrocampo, per ora, non regge. Non fa filtro e non propone granché. Sarà un problema di forma fisica dei suoi protagonisti o di caratteristiche che impediscono di giocare a tre lì in mezzo? Baldini se la prende un po’. «Dopo la prima partita persa mettere in discussione l’equilibrio dello schema è prematuro. Dobbiamo lavorare tanto sulle scalate, su come muovere questo centrocampo.

Abbiamo le forze, però, secondo me per poterlo fare. Pensi un po’ - aggiunge - che io consideravo il centrocampo il nostro reparto migliore... Abbiamo giocatori in mezzo al campo che possono interpretare lo schema a tre, ma è logico che a tre quando non stai bene fisicamente un po’ di fatica la fai».

Scelte in mezzo al campo Di Gesù o Frigerio? Stiamo ai centrocampisti: «Sono simili entrambi. Tutto ha girato un po’ contro di loro, però. La cosa che non dobbiamo fare è sfilacciarci dopo il gol preso. E tornando ai singoli, ho provato a mettere in campo, e qui la scelta è di Frigerio, uno più appesantito dai carichi di lavoro nella ripresa ma anche più “strutturato”. Di Gesù invece è più brevilineo e dunque più pronto, più brillante. Avevo la sensazione che Frigerio fosse un po’ più appesantito per iniziare da subito. Anche Buso l’ho visto particolarmente stanco. Sto cercando di salvaguardare la salute fisica di ogni singolo giocatore. Dobbiamo lavorare tanto e l’ho detto ai giocatori. E voglio gente consapevole di questo. Ma li voglio anche un po’ più cattivi. Loro stavano nettamente meglio di noi, ma dai miei voglio più cattiveria, perché il calcio non è solo tecnica e tattica. Se dovevamo prendere una lezione è stato il momento giusto» conclude.

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