Cronaca
Domenica 13 Luglio 2014
Cadavere trovato in un cantiere
Non è ancora stato identificato
Impresa difficile quella di dare un nome al corpo mummificato trovato in un cantiere di via per Brunate, tra Garzola e Civiglio. Difficile anche risalire alle cause della morte
Si era infilato nel cantiere infinito di via per Brunate per un’esigenza fisiologica. Ne è uscito terrorizzato e sotto choc, dopo aver visto il corpo in avanzato stato di decomposizione di un uomo, steso supino sopra le scale d’ingresso di una lussuosa villa tuttora incompiuta, nonostante i lavori fossero iniziati oltre sette anni or sono.
I poliziotti della Questura stanno indagando sulla sorte, tuttora avvolta nel mistero, di quell’uomo morto solo, senza un’anima che lo cercasse, in quel cantiere che forse lui aveva eletto a dimora di fortuna.
Il corpo è stato notato ieri mattina da un uomo che stava passeggiando lungo via per Brunate e che si era inoltrato nella proprietà al civico 67 della strada, la stessa finita in un altro fascicolo della Procura nel 2008 per una storia di abusi edilizi.
L’inchiesta
Per intenderci siamo tra Garzola e Civiglio, all’altezza di uno degli ultimi tornanti prima del bivio per Brunate. È qui che il corpo, praticamente mummificato, di un uomo è stato visto dall’ignaro passante. Ed è qui che è stato trovato dai poliziotti intervenuti, dopo la segnalazione giunta in Questura.
Il cadavere - la cui identità è tuttora sconosciuta, visto che gli inquirenti non hanno trovato alcun documento che potesse consentire di risalire a un nome e cognome - si trovava sopra le scale che conducono all’ingresso. Non presentava, almeno stando a un primo esame esterni, segni evidenti di violenza, ad esempio tagli o fori di proiettile.
La Procura di Como, in ogni caso, ha fatto intervenire il medico legale e presto disporrà un’autopsia per comprendere le cause della morte.
Ad allungare un velo di mistero sul macabro ritrovamento l’ispezione compiuta da parte dei poliziotti all’interno della villa-cantiere. In una delle stanze, evidentemente trasformate in rifugio da senza dimora, sono stati riscontrate evidenti macchie di sangue.
In particolare gli inquirenti hanno repertato impronte di una mano insanguinata sopra i muri interni, come se l’uomo si stesse trascinando all’esterno della villa in cerca di un qualche aiuto. Due le opzioni al momento al vaglio, in un’inchiesta non certo facile: o l’uomo ha avuto un diverbio con qualcuno ed è stato poi colpito e ferito, il che spiegherebbe la presenza del sangue, oppure ha avuto un malore - magari un’improvvisa emorragia interna - e si è trascinato fino all’ingresso, salvo poi stramazzare sulle scale e lì morire.
Stando agli indumenti indossati, quando l’uomo è morto doveva essere autunno o inverno. E questo sarebbe confermato anche dalle condizioni in cui è stato trovato il corpo: il decesso risalirebbe a non meno di cinque mesi fa.
Gli inquirenti hanno repertato le macchie ematiche trovate sul muro per verificare, attraverso il Dna, se si tratta del sangue della vittima.
Il luogo dov’è stato trovato il cadavere è un cantiere bloccato dalla Procura nel 2008, quindi - dopo le sanatorie - restituito alla società, che però era fallita. La villa con vista mozzafiato sulla città, realizzata soltanto in parte, era stata messa in vendita. Ma, di fatto, i lavori non sono mai ricominciati. E l’ex cantiere risulta in totale stato di abbandono.
Evidentemente l’edificio è stato scelto come rifugio da qualche senza dimora. L’ipotesi più accreditata è che il cadavere sia proprio di un homeless, morto probabilmente in totale solitudine e ritrovato mesi dopo. Per caso.
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