Cronaca / Circondario
Mercoledì 09 Aprile 2014
Cacciatore ucciso
Assoluzione definitiva
La Cassazione ha confermato la sentenza di appello, che ribaltò la condanna di primo grado a 10 anni
Rota non è stato ritenuto colpevole della morte di Mazzoleni. Confermata la tesi della legittima difesa
Confermata la sentenza della corte d’Appello: assolto per legittima difesa.
Questa la sentenza della prima sezione penale della Corte di Cassazione, che mette la parola fine sulla tragedia avvenuta il 20 settembre del 2009 nei boschi in località Carbonera, sopra l’abitato di Lecco.
Mauro Rota è dunque stato ritenuto non colpevole della morte di Luigi Mazzoleni, ucciso a fucilate all’età di 50 anni: una vicenda che aveva suscitato un gran clamore.
Rota, difeso dall’avvocato Marcello Perillo che ieri mattina ha reiterato la sua era richiesta di assoluzione motivata in una memoria di oltre cento pagine depositata nelle scorse settimane, era stato condannato in primo grado e assolto in Appello: era stato il sostituto procuratore generale di Milano Sandro Celletti a opporsi all’ultima sentenza e l’aveva impugnata. Stessa cosa aveva fatto anche l’avvocato di parte civile, Edoardo Fumagalli, che rappresenta i familiari del morto. La “resa dei conti” ieri, alla prima sezione penale della Corte suprema presieduta da Umberto Giordano.
Rota, 55 anni, originario di Erve, era stato arrestato dagli investigatori della questura di Lecco e aveva trascorso tre settimane in carcere: aveva sempre sostenuto che non aveva mai inteso uccidere ma di aver sparato istintivamente perché Mazzoleni gli aveva per primo aveva sparato tra i piedi e l’aveva quindi colpito al volto con il calcio del fucile.
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