
Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 06 Giugno 2017
«Buoni risultati grazie all’attività di prevenzione»
La festa dell’Arma a Sondrio: il comandante provinciale Ferrarese durante la ricorrenza annuale del corpo dei carabinieri: «Incontri nelle scuole contro bullismo, droga e alcol».
I reati in provincia diminuiscono, compresi gli odiosi furti in abitazione. Ma i carabinieri non si crogiolano sugli allori: ci sono forme di disagio e nuovi pericoli in grado di minare la tranquillità sociale. Ed è proprio qui che si concentra l’attenzione dei militari, impegnati a garantire non soltanto la sicurezza ai cittadini, ma anche la percezione della stessa.
Lo ha sottolineato ieri il comandante provinciale dell’Arma, il colonnello Paolo Ferrarese, in occasione delle celebrazioni per il 203° dalla fondazione del Corpo dei carabinieri. Il capo dei militari di Valtellina e Valchiavenna, nel suo discorso, ha parlato apertamente di «un concetto di sicurezza, ampio e articolato, che non può ridursi soltanto alla repressione di fatti penalmente rilevanti, ma si allarga a comprendere manifestazioni di genere diverso che comunque incidono sulla tranquillità sociale e sulla percezione stessa della sicurezza».
A questo proposito, sempre secondo Ferrarese, «è indispensabile la partecipazione di tutti quei soggetti - pubblici e privati - che hanno una qualche efficace possibilità di intervento, a fianco e a integrazione dell’apparato sicurezza in senso proprio».
Parlando ai suoi uomini e a tutte le autorità presenti nel piazzale della caserma di via Alessi, sede del comando provinciale, il colonnello ha sottolineato l’importanza della prevenzione, alla quale devono partecipare tutte le componenti della società, a partire dai cittadini stessi: «Bisogna convincersi che rivolgersi ai carabinieri non costituisce delazione, ma atto di collaborazione e responsabilità civica. Restare indifferenti è la peggior cosa che si possa fare».
Ferrarese ha ricordato, ancora una volta, la presenza capillare dei militari sul territorio grazie alle stazioni e al la figura del carabiniere di quartiere. Citando il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, ha anche invocato una lotta a «ogni forma di inquinamento morale».
«Voglio concludere - ha detto il comandante provinciale al termine del suo intervento - con la storica frase di un uomo che sfidò la mafia guardandola negli occhi: “Ci sono cose che non si fanno per coraggio. Si fanno per continuare a guardare serenamente negli occhi i propri figli e i figli dei propri figli. C’è tanta gente onesta, tanta gente qualunque che ha fiducia in me. Non posso deluderla”».
La festa dell’Arma è stata anche l’occasione per fare il punto sull’attività dei militari in provincia. «Dai dati colpisce la percentuale dei reati per i quali procede l’Arma: in provincia sono pari al 91 per cento. Nel 74 per cento dei casi, il colpevole è stato scoperto».
A fronte di un quadro tutto sommato positivo, non mancano le criticità sulle quali intervenire. L’alcol alla guida, per esempio, è una piaga ben lontana dal rimarginarsi. E sembra che stia tornando a crescere il consumo delle droghe pesanti: cocaina ed eroina.
Tra i reati in crescita, ci sono le truffe e le frodi in rete. Un esempio classico è quello dell’acquisto effettuato in Internet previo il versamento di una caparra alla quale però non segue la consegna del bene acquistato. Parola d’ordine, anche in questo caso, prevenzione.
«Abbiamo fatto decine di incontri con le scuole, ma anche con gli anziani, sui nuovi pericoli e sulle insidie della rete, oltre che su fenomeni come il bullismo, la violenza di genere e l’abuso di alcol e droga» ricorda il comandante provinciale.
Infine, un ricordo è andato all’Associazione nazionale carabinieri di Sondrio, alla cui bandiera è stata conferita la medaglia d’argento per i cento anni dalla propria costituzione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA