«Buoni questi pizzoccheri». Firmato: il New York Times

Ci sono anche i pizzoccheri valtellinesi tra i 25 “Most Essential Pasta Dishes” selezionati dal New York Times. Una bella notizia frutto di una sosta casuale a La Fiorida, con la scoperta della ricetta classica della tradizione culinaria locale che ha letteralmente folgorato il giornalista.

Un’entrata nella lista speciale della testata americana, al 12° posto in quella che non rappresenta una graduatoria ma semplicemente l’ordine alfabetico per il piatto simbolo della gastronomia valtellinese, grazie al legame con territorio, con prodotti locali e stagionali, il punto di forza. Una visita inaspettata lo scorso febbraio, quello che sembrava essere un semplice turista in viaggio tra Lago di Como e Valtellina, al termine del pranzo si è rivelato essere un giornalista che ha voluto sapere di più di quel piatto appena assaggiato.

«L’ospite si è rivelato entusiasta e curioso- racconta lo chef Tarabini - mi ha portato a descrivergli il procedimento con cui realizziamo i nostri Pizzoccheri, partendo da farina macinata a pietra, scarrellati a mano e profumati alle erbe con Valtellina Casera DOP Riserva stagionatura oltre 300gg Casello “084” e burro, entrambi da latte di Pura Bruna dell’allevamento de La Fiorida, così come le verdure, di stagione e del nostro orto. Ed anche la farina di saraceno, ingrediente distintivo del piatto, è prodotta da un giovane agricoltore valtellinese che si è impegnato a mantenere viva la coltivazione del grano saraceno a Teglio e Piateda».

In questo di maggio il tema della rubrica “T25” dell’edizione online del NYT si focalizzava sulla tavola, argomenti trattato insieme a design, letteratura, moda, architettura. Il gruppo di autori, composto da quattro esperti di food e ristorazione attivo tra Italia e Usa, partendo da dieci segnalazioni ciascuno ha sintetizzato e tracciato una lista di 25 piatti di pasta ‘imperdibili’ in altrettanti ristoranti che rendono unico il loro assaggio.

Uno spaccato dell’Italia con le specialità culinarie del territorio, le scelte gastronomiche sono state guidate dalla diversità. In alcuni casi il piatto ha convinto gli esperti per il condimento, ad esempio la Carbonara, oppure per il tipo di pasta come gli Strangozzi umbri o per la ‘rarità’ come appunto i Pizzoccheri, espressamente citati «per il stretto legame con il luogo di nascita, oltre il quale è difficile vengano proposti».

Nei 25 “most essential pasta dishes”, la Lombardia è rappresentata con quattro piatti/ristoranti citati oltre ai Pizzoccheri a La Fiorida, insieme a grandi classici come Roma con Cacio e Pepe e Carbonara, o guru della ristorazione gourmet tricolore con la ‘Crunchy Part of the Lasagna’ di Massimo Bottura.

Emozione e orgoglio in quel di Mantello, una menzione che premia tutto il territorio valtellinese. «Questa coincidenza rende davvero evidente cosa si intende quando diciamo che la cucina è il primo ambasciatore di un territorio- chiosa chef Tarabini- Il nostro racconto ha affascinato il giornalista, poiché ha tavola ha degustato un piatto che parla dalla filiera corta e sostenibile de La Fiorida, di agricoltori che con passione mantengono tradizione e territorio, di una cucina che segue la stagionalità. Perché sì, l’Accademia del Pizzocchero ha codificato la ricetta con la verza, ma seguendo il ritmo dell’orto e le consuetudini dei nostri nonni, l’aggiunta di spinacini o coste offre altrettanto gusto e una nota di memoria in più».

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