Cronaca / Sondrio e cintura
Venerdì 15 Maggio 2015
“Buona scuola”. Ma la Valle è in subbuglio
Non si arresta la protesta del pianeta scuola di Valtellina e Valchiavenna contro la riforma del governo Renzi: a chiamare a raccolta insegnanti e personale Ata (lavoratori amministrativi, tecnici e ausiliari) sono i sindacati del comparto.
I sindacati confermano
lo stato di agitazione a meno
di un mese dal termine
delle lezioni
Non si arresta la protesta del pianeta scuola di Valtellina e Valchiavenna contro la riforma del governo Renzi: a chiamare a raccolta insegnanti e personale Ata (lavoratori amministrativi, tecnici e ausiliari) sono i sindacati del comparto che, compatti, hanno deciso di scendere ancora una volta in piazza.
Dopo lo sciopero generale del 5 maggio scorso, Flc Cgil, Cisl, Uil e Snals hanno organizzato un presidio in via Vittorio Veneto a Sondrio: «La mobilitazione non si ferma e va avanti - conferma il segretario generale della Cisl Scuola Cesare Peroni -: nella riunione di ieri mattina - tavolo, attorno al quale si sono seduti tutti i rappresentanti di tutte le organizzazioni sindacali del territorio - abbiamo deciso di aderire alla protesta promossa a livello regionale con un presidio in programma martedì prossimo 19 maggio», ai piedi di palazzo Muzio, dove ha sede la Prefettura di Sondrio. Una mobilitazione che proseguirà per tutto il periodo di discussione alla Camera del disegno di legge sulla “Buona scuola”: «Dal Governo, oltre ad una generica disponibilità all’ascolto, non è giunto nessun impegno, ma la conferma che potranno esserci emendamenti fino alla fine dell’iter parlamentare» prosegue Peroni, «emendamenti di cui non si conosce il contenuto».
Cinque sono i temi caldi, rivendicati dai sindacati. A cominciare, «dall’urgenza di un piano di assunzioni - sottolinea il segretario generale -. Prioritaria la questione del precariato: a pochi mesi dalla ripartenza del nuovo anno scolastico sono diversi i precari che ci interpellano, perché vogliono capire se saranno stabilizzati o meno». Motivo per cui si chiede che il decreto garantisca assunzioni decorrenti a partire dal 1 settembre prossimo.
Altra nota dolente, quella che vede incentrare nella figura del dirigente scolastico troppi poteri, tra questi la scelta del personale.
Il sindacato rivendica la «salvaguardia delle prerogative contrattuali su materie che investono aspetti normativi e retributivi del rapporto di lavoro, come l’assegnazione di sede, la mobilità e la retribuzione accessoria» che secondo Peroni, con l’introduzione dei cosiddetti albi territoriali, verrebbero cancellati.
E ribadisce«l’esclusione di soggetti non qualificati nelle sedi di valutazione ai fini della conferma in ruolo e della valorizzazione professionale», ma soprattutto «la necessità di ascolto sull’impianto della riforma stessa».
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