Bulciago: «Tienilo per mano

come faceva con noi»

I funerali di Giulio Bucceri, l’escursionista caduto sul monte Legnone. Lascia moglie e due figli

Le parole dei ragazzi del corso d’alpinismo giovanile del gruppo Gamb e il saluto di don Fabrizio

Bulciago

«Signore, abbraccialo come Giulio faceva con noi, col suo immancabile sorriso; accompagnalo, come lui avrebbe fatto; tienilo per mano, come teneva noi».

I ragazzi del corso d’alpinismo giovanile del gruppo bulciaghese “Gamb” hanno salutato ieri il loro accompagnatore durante la messa funebre, pronunciando dal pulpito un’intenzione per Giulio Bucceri, 55 anni, vittima domenica di un incidente proprio in montagna.

L’omelia, pronunciata dal parroco, è stata anch’essa densa di rimandi: «Gesù scelse un monte – ha rimarcato don Fabrizio Crotta – per il suo discorso sul Regno dei cieli: se l’avesse pronunciato in un altro luogo, sarebbe stato diverso: invece, scelse il più alto. Giulio ha guidato molti lungo i sentieri di montagna, ma Dio lo ha chiamato inaspettatamente, mentre era da solo, su un sentiero tutto suo».

Com’è noto, Giulio Bucceri era uscito per un’escursione sul monte Legnone con un gruppo di amici; durante la discesa, si era staccato dal gruppo per tagliare i tornanti che caratterizzano il percorso, senza mai più giungere al parcheggio di Pagnona, dove era l’appuntamento.

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