Cronaca / Oggiono e Brianza
Venerdì 11 Agosto 2017
Bulciago, dopo dieci anni di bonifica
«Falda idrica e aria sono contaminata»
L’area dell’ex Alfa Chemicals ha un nuovo “focolaio”, l’azienda chiede ulteriori interventi
Doveva durare «dai tre, ai cinque anni», la bonifica dell’ex Alfa Chemicals: ne sono trascorsi oltre dieci e l’inquinamento nel sottosuolo, anziché estinguersi, presenta nuovi focolai e potenziali rischi. Lo stabilimento affacciato sulla statale, combattuto anche dai Comuni – i sindaci del circondario arrivarono a manifestare sulla 342, allarmati da quella bomba ecologica - è passato di mano da tempo: dapprima al gruppo “Teva” e ultimamente a “Sicor”; dal sito emergono però ininterrotte conferme di quel passato.
Il problema principale è la contaminazione della falda idrica. La conferenza degli enti ha esaminato le integrazioni al progetto di bonifica, che continua a includere il monitoraggio, estendendo gli “obiettivi di bonifica” agli elementi tossico-nocivi tra cui arsenico, piombo, benzene, toluene, clorometano, dicloroetano, tetracloroetilene, dicloropropano e cloruro di vinile: quest’ultimo presenterebbe la dispersione peggiore.
Il piano è di definire il rischio di inalazione dei vapori - sia all’interno dello stabilimento, sia fuori - provenienti proprio dalla falda; non solo: dovrà essere studiata – attraverso appositi modelli – la migrazione dei contaminati che si stanno tuttora spostando nella falda. La situazione è preoccupante. Per l’Arpa, «occorre procedere alla somma degli effetti, nelle aree di sovrapposizione delle sorgenti inquinanti» e, così facendo, Arpa sospetta che «non risulterebbero rispettate le condizioni di rischio accettabile». Si svolgeranno quindi, tra estate e dicembre, due campagne di monitoraggio: dell’aria negli ambienti e dei vapori.
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