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Giovedì 22 Marzo 2012
Bulciago: caso Fumagalli
La rabbia dei sindacati
Neolla vertenza della Fumagalli di Bulciago si scatena l'ira del sindacato, e i 154 lavoratori, ancora in forza all'azienda messa in liquidazione a gennaio, sono pronti a eclatanti manifestazioni di protesta.
Lo strappo tra il liquidatore, Roberto Chiodelli, e i sindacalisti di Cgil, Giuseppe Cantatore, e Cisl, Claudio Cogliati, è avvenuto nel corso di un incontro di aggiornamento sull'evoluzione della vendita dei beni e delle società che fanno capo all'impresa edile Fumagalli.
Se fino alla settimana scorsa sembrava che la trattativa fosse a buon punto e ci fossero buone speranze per l'acquisizione di gran parte dei rami d'azienda Fumagalli, tutto questo è stato seccamente smentito dal curatore della procedura: «Il liquidatore sembra più interessato a vendere gli immobili, per capitalizzare il più possibile, svuotando di qualsiasi valore le attività produttive - spiega Cantatore - così facendo solo una trentina di persone riusciranno a trovare una collocazione nel processo di affitto di rami d'azienda. Si vuole fare uno spezzatino a bocconi molto piccoli, mandando in frantumi le potenzialità occupazionali della vendita dei rami d'azienda».
La prossima settimana il liquidatore presenterà al Tribunale tre richieste di ammissione a concordato preventivo, per le tre società Fumagalli Edilizia industrializzata, per il gruppo Fumagalli, dove sono stati caricati gli immobili e la proprietà di alcuni capannoni, e la società Prato Naus, alla quale appartengono altri immobili: «Probabilmente saranno affittati la cava e la produzione del calcestruzzo - aggiunge Cantatore - mentre la prefabbricazione, residenziale e industriale, e l'housing system non hanno ancora trovato un acquirente e 124 persone rischiano di perdere il posto».
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