Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 10 Marzo 2021
«Bruciò quella casa per uccidere»
Poggi, è finito a processo per strage
Imputato un uomo di Teglio nel processo che si è aperto in Corte d’Assise
È di strage l’accusa formulata nei confronti di un uomo di, 48 anni, di Teglio, alla sbarra nel processo che si è aperto in Corte d’Assise a Sondrio. L’uomo al momento è ancora detenuto nel carcere valtellinese di via Caimi. È accusato di avere appiccato un incendio, la notte del 15 marzo 2020, alla casa di padre e figlio, a Poggiridenti, che venne fortunatamente spento senza conseguenze. Potrebbe trattarsi di un processo lampo, che potrebbe concludersi, già lunedì con una sentenza dopo appena 4 udienze.
Un rogo all’ingresso dell’abitazione tramite inneschi artificiali con la conduttura del gas e al contatore posti all’esterno dello stabile abitato dalla famiglia, vicina ad altri edifici. Da qui l’accusa, formulata dal magistrato Elvira Antonelli che ha coordinato le indagini dei carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Sondrio.
L’indagato è a processo ora, mentre la sua presunta complice, la compagna, sarà giudicata più avanti con rito abbreviato. L’avvocato Giuseppe Romualdi in aula ha chiesto alle parti civili come sia avvenuto lo spegnimento del rogo e se abbiano visto chi l’abbia appiccato, ricevendo risposta negativa sull’individuazione certa del responsabile che si sarebbe allontanato con uno scooter dopo i fatti.
L’imputato, prima di essere arrestato all’epoca, pochi giorni prima si era presentato con la compagna alla casa di padre e figlio, sempre a sera inoltrata, perché voleva affrontarli, accusando il giovane di avere - a suo dire - in precedenza abusato della sua compagna. Ma i due uomini non scesero dalla casa sulla strada per parlare con lui, animato, secondo la ricostruzione investigativa, da uno spirito di vendetta. Avrebbe voluto, in sostanza, farsi giustizia da sé.
Da qui l’idea di appiccare le fiamme all’abitazione. Il legale Romualdi tende a dimostrare che il suo assistito non è l’autore dell’incendio peraltro «spento con facilità dagli inquilini ancora prima dell’arrivo dei Vigili del fuoco del Comando provinciale di Sondrio».
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