Brisaola, un successo lungo un weekend

Chiavenna, la manifestazione enograstronomica ha battuto tutti record, anche quelli della Sagra dei Crotti. Alcuni espositori hanno finito il prodotto già a mezzogiorno. «Le potenzialità per crescere ancora ci sono tutte».

Chiusura col botto per le manifestazioni eno-gastronomiche chiavennasche del 2019. Mai si era vista tanta gente a Chiavenna per il “Dì de la Brisaola”. Presenze difficilmente quantificabili, ma sicuramente si parla di arrivi di visitatori nell’ordine di migliaia. Tanto che ieri a mezzogiorno alcuni dei diciassette produttori artigiani che avevano allestito le postazioni negli androni dei palazzi della città avevano già esaurito il prodotto. Un successo clamoroso, per una rassegna che è cresciuta costantemente nelle sue otto edizioni, in qualche modo superando nei numeri la storica e blasonata Sagra dei Crotti di settembre. La “regina” delle sagre.

«Arriviamo da un mese all’insegna degli eventi legati all’enogastronomia di qualità – commenta il direttore del Consorzio Turistico della Valchiavenna Filippo Pighetti – che hanno dimostrato come il turista sia sempre più orientato a formule di tipo “slow”. Ogni anno abbiamo registrato una crescita, con visitatori in aumento e sempre da più lontano che hanno dimostrato di apprezzare l’offerta complessiva della città».

Il Dì de la Brisaola è diventato di fatto un weekend. Già sabato sera in occasione di Aperitivo Gourmet Speciale Brisaola le presenze nel centro cittadino erano massicce. La domenica, poi, è partito in anticipo rispetto agli scorsi anni. Già dopo le otto Chiavenna era invasa di gente, con molti che avevano prenotato le proprie brisaole in anticipo per timore, forse non infondato, di rimanere senza. «Una delle grandi scommesse vinte da questa manifestazione – continua Pighetti – è quella di rendere visitabili gli androni degli splendidi palazzi del centro, cosa altrimenti non possibile. Speriamo di rafforzare in futuro questa opportunità».

Per quanto riguarda la formula, infatti, per l’anno prossimo andranno fatti alcuni ragionamenti. Se l’intrattenimento offerto dalle Guggen Band, simpatici complessi ticinesi che arrivano da quello che è un mercato di prossimità interessante per la Valchiavenna, non sembra sostituibile, la formula potrebbe essere ampliata. «Teniamo conto che ormai anche al sabato c’è un’offerta interessante – conclude Pighetti - , ma sicuramente sul resto si può ragionare. C’è bisogno, però, dell’input dei produttori».

L’ipotesi sempre in campo è quella di rispolverare l’idea originaria, affiancando all’appuntamento strettamente gastronomico un momento di studio e di confronto sul prodotto (un convegno era stato organizzato in una delle edizioni passate n.d.a.), magari con la presenza di un testimonial di eccezione in grado di veicolare il prodotto anche al di fuori di quelli che sono i mercati, anche turistici, tradizionali della valle.

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