
Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 31 Ottobre 2015
Bresaola sconsigliata negli asili
L’Asl: «Rischio soffocamento»
Il puntoNessun divieto, ma un’indicazione di tutela dei bambini più piccoli
Cecconami: «Il prodotto rimane consigliabile sotto il profilo nutrizionale»
«Quello di eliminare la bresaola dai menù delle scuole per l’infanzia è un suggerimento, non un divieto. Dettato unicamente da ragioni di sicurezza in quanto l’ingestione del prodotto, se non ridotto a pezzetti, potrebbe causare soffocamento ai bimbi più piccoli».
A precisarlo è Lorella Cecconami, direttore sanitario dell’Asl di Sondrio, che interviene sulla decisione «neppure recente», precisa, di sconsigliare l’utilizzo della bresaola nelle mense scolastiche destinate ai bimbi più piccoli.
Revisione periodica
«Periodicamente, - precisa - anche più volte nel corso dell’anno, rivediamo i menù di tutte le mense scolastiche della nostra provincia, siano riferite alle scuole dell’infanzia, alle primarie o alle secondarie e siano gestite da cuoca interna, oppure da un servizio catering esterno. Il nostro compito è quello di supervisionare i menù, dando indicazioni e consigli dal punto di vista nutrizionale, in modo da favorire un’alimentazione equilibrata e adeguata a ogni fascia d’età. E, per quanto riguarda i bimbi più piccoli, abbiamo considerato esservi dei problemi di masticazione della bresaola, che resta un po’ dura, e che potrebbe anche causare problemi di ingestione, fino a condurre al soffocamento. Per scongiurare tale eventualità, tanto più che, nelle mense, non può esservi del personale dedicato a seguire ciascun bambino o anche, solo, un gruppo di bambini, durante la refezione, abbiamo deciso di introdurre questo suggerimento che, poi, le società di catering o le cuoche potranno considerare o non considerare».
Certo, l’optimum, sarebbe «tener conto di questa evenienza, e, nel caso, - insiste Cecconami - quantomeno non servire la bresaola a fette, come, peraltro, sarebbe giusto fare, ma spezzettandola. Ma proprio per il fatto che ci rendiamo conto che il prodotto non va spezzettato, ma affettato e, in questo modo, servito, allora abbiamo preferito prevenire ogni problema dando questa indicazione. Che non significa bocciare il prodotto in sé, ottimo e del tutto consigliabile sotto il profilo nutrizionale. E non significa neppure bocciarlo alla luce delle recenti indicazioni circa la pericolosità della carne rossa, tant’è che il suggerimento rivolto alle scuole dell’infanzia è pregresso rispetto alle notizie uscite a livello mondiale».
Attenzione ai pericoli
Fatte tutte le precisazioni del caso, comunque, è un fatto che la bresaola, prodotto tipico per antonomasia, e, per lo più, a chilometro zero, non è il benvenuto sulle tavole delle mense rivolte ai più piccoli. Aspetto che farà, sicuramente, discutere, per quanto legato esso sia a normative di mera sicurezza.
«Ribadiamo che, come Asl, - conclude Cecconami - siamo sempre stati e, tutt’ora siamo, parecchio attenti nel privilegiare l’utilizzo di prodotti a filiera corta, così come prodotti biologici, cereali integrali, olio di olivo, e poco sale. Così come siamo attentissimi nel calibrare i menù financo personalizzandoli, quando siamo in presenza di bambini affetti da allergie o intolleranze alimentari, due su tutte, quelle al glutine e al lattosio. Non possiamo esimerci, peraltro, dal tutelare tutti i bimbi più piccoli da pericoli derivanti dalla sola difficile masticazione dei prodotti, come nel caso della bresaola».
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