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Martedì 09 Novembre 2010
Bosisio: la "Rodacciai"
sente aria di ripresa
Quasi dodici mesi senza cassa integrazione, la Rodacciai di Bosisio è fuori dalla crisi economica. La conferma viene dal ricorso allo straordinario per molti dei cinquecento dipendenti dello stabilimento di Bosisio, ma soprattutto di Sirone dove, per merito dell'insediamento di un nuovo impianto, il lavoro è in costante crescita
La conferma viene dal ricorso allo straordinario per molti dei cinquecento dipendenti dello stabilimento di Bosisio, ma soprattutto di Sirone dove, per merito dell'insediamento di un nuovo impianto, il lavoro è in costante aumento. Giusto due anni fa, il sindacato annunciava l'apertura della cassa integrazione per l'azienda di Bosisio, che rappresenta un termometro per molte altre realtà del territorio, sia per il notevole indotto locale che lavora attorno al gruppo lecchese Rodacciai, sia per la rappresentatività del gruppo per l'attrattività delle produzioni metalmeccaniche. "Negli ultimi undici mesi la Rodacciai non ha usato la cassa integrazione – dice Giorgio Ciappesoni della Fim Cisl – al contrario torna a produrre e lo fa utilizzando anche il lavoro straordinario, per far fronte ai picchi produttivi". La conferma viene anche dalle rsu della Fiom, come spiega il sindacalista Mauro Castelli: "Ci sono segnali positivi e incoraggianti, sembra infatti che per questa azienda la crisi sia ormai un brutto ricordo. La gran parte delle maestranze ha cominciato a lavorare a pieno regime e per molti le ore di lavoro straordinario non sono più un'eccezione".
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