Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 29 Agosto 2017
Boschi pieni di droga: nove arresti
Con l’operazione Bad Runner i carabinieri stroncano un vasto giro di spaccio nel Sondriese. Cinque presunti pusher in carcere, quattro ai domiciliari. Ci sono un italiano, un libanese e sette marocchini.
La voce correva da tempo: nei boschi del Sondriese c’era un gruppo di spacciatori, quasi tutti marocchini, che vendevano la droga nello stile dei supermarket dello spaccio che si trovano alla periferia di Milano. Era tutto vero. Tutto finito però, cancellato dalla retata dei carabinieri di lunedì notte. Nove in tutto le persone arrestate, sette originarie del Marocco e una del Libano, mentre un ultimo presunto pusher è italiano. Operavano nella zona del cimitero di Caiolo, ma anche a Faedo e Postalesio.
A loro carico, su richiesta del procuratore capo Claudio Gittardi, il gip del Tribunale di Sondrio ha emesso l’ordine di custodia cautelare, in carcere o ai domiciliari a seconda dei casi. Nell’ambito delle indagini, da dicembre 2016 al luglio di quest’anno, sono stati sequestrati 250 grammi tra cocaina, eroina e anche alcuni funghi allucinogeni.
Commentando l’esito dell’operazione Bad Runner, il procuratore ha sottolineato soprattutto «i volumi rilevanti» dell’attività di spaccio bloccata dai carabinieri. «Il gruppo era in grado di custodire e vendere dosi per decine di persone tutti i giorni» ha ricordato il capo della Procura sondriese. I consumatori arrivavano praticamente da tutta la provincia: da Regoledo di Cosio fino all’Alta Valle. Sono 160 i clienti accertati, tutti tossicodipendenti di lunga data, alcuni già conosciuti, altri non ancora. Nessun minorenne, ma tante donne. Compresa quella, immortalata dalle telecamere nascoste dagli investigatori del Norm, ripresa mentre si dirige verso gli spacciatori tenendo per mano il proprio figlio che ha poco più di due anni.
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