Bormio, lo spezzatino per il parco è indigesto ai sindaci

La decisione di attribuire alla regione Lombardia, nonché alle province autonome di Trento e Bolzano la gestione del parco nazionale dello Stelvio non è piaciuta ai sindaci valtellinesi interessati.

I presidenti delle province autonome di Trento e Bolzano sono prodighi di rassicurazioni e provano a illustrare uno scenario futuro ricco di elementi positivi: «Ora il parco - ha spiegato Ugo Rossi - potrà essere gestito dai nostri territori e si risolve positivamente anche la questione dei dipendenti. Il parco dello Stelvio può diventare uno strumento di sviluppo e di sostegno al sistema turistico. Potranno essere prese decisioni in autonomia in una logica di sistema. Si tratta di una norma attesissima: non solo avremo una gestione autonoma ma si potranno promuovere anche sperimentazioni innovative nella logica di grande esperienza dei nostri territori per quanto riguarda la gestione dell’ambiente. È un risultato che si iscrive nel quadro dei rapporti positivi con il governo».

Ma questo spezzatino ai sindaci valtellinesi interessati proprio non va giù. Tanto che nella riunione di ieri svoltasi a Bormio hanno deciso di elaborare un documento in cui inserire tutte le loro perplessità sulla scelta di dividere la gestione.

«Nessuno di noi – ha evidenziato il presidente del parco Ferruccio Tomasi presente all’incontro di ieri – è stato coinvolto nelle scelte. Tutto è stato fatto in silenzio dalla regione. Ora vedremo quello che succederà: c’è l’impegno dei sindaci ad approfondire la vicenda».

Altri particolari sulla vicenda del parco nell’edizione de La Provincia di Sondrio in edicola il 14 febbraio

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