Cronaca / Tirano e Alta valle
Domenica 03 Gennaio 2016
Bormio, Salvini e i profughi: «Una vita da turisti. E io mi arrabbio»
«Questi - ha detto - non sono veri profughi, fuggiti da guerre o persecuzioni negli Stati d’origine. D’accordo aiutare i veri profughi, ma non chi non lo è. Anche il presidente Mattarella la pensa come me»
«Quando arrivo a Bormio e so che decine di persone vivono sulla nostra pelle, facendo vita da turisti, quando tanti italiani fanno fatica a mettere insieme il pranzo con la cena, non posso che arrabbiarmi»: così ha detto il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, in un incontro a poche decine di metri dall’albergo Stella che, dalla scorsa primavera, ospita una quarantina di migranti.
Lo stesso albergo davanti alla cui porta d’entrata in estate Salvini fece una pubblica conferenza non priva di contestazioni. «Questi - ha detto - non sono veri profughi, fuggiti da guerre o persecuzioni negli Stati d’origine. D’accordo aiutare i veri profughi, ma non chi non lo è. Anche il presidente Mattarella la pensa come me e l’ha fatto chiaramente capire dal suo discorso agli italiani di fine anno». Salvini, in vacanza in questi giorni proprio nella Magnifica Terra, ha poi virato sulla politica nazionale. «La sconfitta più grande di Renzi? Non ha, in realtà, tagliato le spese. Ha cambiato, invece, ben 4 commissari alla spending review. In sostanza, dunque, l’unica cosa che ha fatto è stato tagliare i tagliatori». Ha poi anche criticato l’abolizione delle Province. «Le abolizioni sono un falso, una finta - ha osservato -. Oggi gli enti esistono ancora, ma sono senza soldi, senza competenze e senza personale. Quella riforma è stata un errore madornale. Le Province della Lombardia stanno in piedi soltanto grazie agli aiuti economici del presidente Roberto Maroni».
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