Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 07 Marzo 2018
Boom di voti per Sertori
Assessorato più vicino
Regionali, l’ex presidente della Provincia raccoglie 8.800 preferenze. Il posto in giunta aprirebbe le porte milanesi all’altra leghista, Pedrazzi.
Meglio aveva fatto soltanto alle elezioni europee del 2014 quando raccolse 18mila preferenze che, tra l’altro, adesso che Salvini lascerà lo scranno, da primo dei non eletti gli valgono il posto a Bruxelles. Gli varrebbero, visto che ha già deciso di rinunciarvi. Non può che essere soddisfatto Massimo Sertori, l’ex presidente della Provincia di Sondrio candidato al consiglio regionale per la Lega con Fontana. Le urne di domenica con 8.809 voti complessivi gli hanno regalato il record assoluto in provincia, il secondo posto tra i leghisti in regione e spalancato le porte della nuova giunta Fontana.
Niente di ufficiale intanto, troppo presto, le urne sono ancora calde, ma certo il clamoroso exploit della Lega in Valtellina e Valchiavenna - quasi il 46%, il valore più alto mai raggiunto - e quel risultato personale così importante in una Valle di 180mila abitanti non potranno essere ignorati a Milano. Non da chi, come Fontana, ha scelto, sulla scia di quanto avviato dal suo predecessore Maroni, di fare dell’autonomia il faro del proprio operato e ha promesso grande attenzione alla montagna e all’unica provincia lombarda interamente montana.
«I valtellinesi hanno espresso una forte fiducia nei miei confronti - dice Sertori che, tra l’altro, è anche il responsabile federale degli enti locali per la Lega - un dato di cui, evidentemente, bisognerà tenere conto». Magari attraverso l’annunciato assessorato alla montagna. «A chi me l’ha chiesto - aggiunge sorridendo Sertori - ho risposto: se fosse al bilancio non vi andrebbe bene?».
Al di là delle battute, l’eventuale ingresso di Sertori in giunta avrebbe un altro effetto positivo per il territorio, ovvero una doppia rappresentanza. Uno degli ultimi provvedimenti approvati dal consiglio regionale dell’era Maroni prevede, infatti, che i consiglieri nominati in giunta debbano essere sospesi dal loro ruolo in aula e che al loro posto in consiglio subentri dunque il primo della stessa lista che, in questo caso, significa Simona Pedrazzi, candidata della Lega che ha ottenuto 798 voti. Un risultato personale quello di Sertori che s’inserisce in un quadro di grande favore per il centrodestra e per il Carroccio, in particolare che ha sbaragliato la leadership di Berlusconi e dei suoi Azzurri.
«Un trionfo il cui merito è tutto di Salvini - dice Sertori -. Non è stato facile per lui trasformare il partito da locale a nazionale perché all’interno della Lega ci sono state molte voci dissonanti, la stessa contrarietà, è inutile nasconderlo, che è stata espressa anche a livello provinciale. Nonostante questo Salvini è andato avanti dritto per la sua strada e i risultati sono lì da vedere. La sua linea è risultata vincente sia a livello nazionale che a quello locale. E ora con questo consenso sarà possibile fare le cose che abbiamo in programma per il bene di tutti».
E di punti in agenda ce ne sono tanti.«Durante questa campagna elettorale - dice Sertori - ho girato in lungo e in largo per la provincia per ascoltare la gente, io sono un uomo del territorio, mi piace stare in mezzo agli altri. In questo girare mi sono reso conto ancora di più di quali sono le esigenze. Le cose da fare sono molte e le faremo. In Regione larga parte dell’operato ruoterà intorno alla richiesta di autonomia per ottenere da Roma più competenze e più risorse. Tutto ciò avrà ricadute fondamentali sulla nostra provincia».
Provincia, nel senso di ente, che proprio in quest’ottica per Sertori dovrà essere ridisegnata. «Mi batterò ancora per il ripristino del primo livello - sostiene -. I fatti ci hanno dimostrato che senza l’elezione diretta del presidente l'ente non ha l’autorevolezza necessaria per governare. E, invece, proprio nell’ottica di una maggiore autonomia è necessario che sia così. La Regione deve indirizzare, legiferare e controllare, ma l’amministrazione spetta a Province e Comuni».
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