Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 29 Giugno 2016
Boom dell’arrampicata in alta quota
In Val Poschiavina 30 nuovi tracciati
Lanzada: saranno inaugurate sabato le trenta lunghezze realizzate dalle guide alpine. Comi: «Percorsi che consentono agli appassionati di cimentarsi in sicurezza e al fresco».
Ritrovo in quota, in libertà, questo sabato, dalle 10 alle 18, per inaugurare e praticare le trenta lunghezze di arrampicata sportiva realizzate in Val Poschiavina, in territorio di Lanzada, dalle guide alpine della Valmalenco, con il contributo dell’amministrazione comunale.
Le guide Michele Comi, Elia Negrini, Nicola Bruseghini e Guido Merizzi, hanno pensato a tutti gli aspetti tecnici andando ad attrezzare, in sicurezza, i trenta tracciati monotiro da non più di 35 metri di lunghezza ciascuno «massimo 40 - assicura Michele Comi - perché questi percorsi hanno questo tipo di sviluppo, a differenze delle vie tradizionali e semisportive, di cui pure, l’area di Campo Moro e Alpe Gera sono ricche, al pari di aree bouldering, permettendo agli amanti dell’arrampicata sportiva, in crescita a livello europeo, di cimentarsi in sicurezza e al fresco, perché la particolarità dell’area dello Zoia e della Val Poschiavina è proprio data dal fatto che ci si trova a quota variabile fra i 2000 e i 2300 metri e al riparo dal sole».
Insomma, un paradiso per gli amanti del genere su cui, peraltro, le guide alpine malenche e gli amministratori di valle, per il tramite dell’Unione dei Comuni della Valmalenco, si erano già concentrati a partire dal 2011, con la chiodatura del settore “La terrazza” di Campo Moro e col restyling completo delle pareti dello Zoia, nel 2013, e la creazione di 26 nuove lunghezze in quell’area denominati settori Zoia Nuova, e parete sud-est della Zoia Bassa.
«Ad opera finita, quindi, gli amanti del genere, saliti a 5 milioni in tutta Europa - precisa Comi - hanno a disposizione una vasta scelta di opzioni di arrampicata in quota capace di trattenerli, nei rifugi della zona, anche per più giorni, ciò che rappresenta un ottimo viatico per le strutture ricettive che, infatti, negli ultimi anni, hanno registrato una buona affluenza italiana, ma, soprattutto, straniera».
In Val Poschiavina, infatti, hanno a disposizione queste trenta via realizzate al “Muro dei contrasti”, dove si concentra il “rendez-vous” in quota di questo sabato, con aperitivo ed happening finale, ma altre vie sportive si trovano a ridosso della parete della diga Garides, nei pressi di Alpe Gera, al “Deposito degli inerti”, sulla sponda sinistra di Campo Moro, e, come detto, sulla destra, sulle falesie dello Zoia e, poco sotto il rifugio Zoia, su “La terrazza”. Intriganti anche i nomi conferiti alle vie più tradizionali e semisportive, quelle cui ci si deve assicurare, almeno parzialmente, da soli, della zona, fra il “pilastro della Sissi”, il “toro seduto”, il “muro dei misteri”, la “parete della diga Garides”, e la “parete del freddo mattino”.
«Una zona ben servita anche a livello viabilistico, perché fino a quota 2000, a Campo Moro- precisa Comi - si arriva tranquillamente in auto, dopodiché, volendo raggiungerci in Valposchiavina, ci si deve incamminare a piedi, per trenta minuti, su un comodo sentiero. Noi, guide alpine, saremo lì, ad aspettare gli avventori, grandi e piccini, e guidarli lungo le lunghezze facili e meno facili delle pareti attrezzate, con l’intento di far conoscere ed apprezzare, sempre più, una modalità di turismo all’aria aperta e a basso, per non dire nullo, impatto ambientale».
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