Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 13 Ottobre 2014
Bombi pigliatutto
a Sondrio Festival
Il documentario sui curiosi insetti premiato dalla giuria internazionale e da quella degli studenti - Sul podio salgono anche i deserti sudafricani, il delta del Danubio e il mare della Nuova Zelanda
Per una notte hanno rubato completamente la scena a “sorelle api e cugine vespe”: sarà stata la “stazza”, sarà stata la simpatia di quelli che sono riconosciuti come i “messaggeri della primavera”; o forse, soprattutto, l’elevata qualità tecnica e narrativa di un documentario firmato Kurt Mündl e girato nel 2013 tra fiori e natura d’alta quota del Parco nazionale Alti Tauri in Austria: fatto sta che sono i bombi a sbancare la XXVIII edizione della Mostra internazionale dei documentari sui parchi, con il primo premio “Città di Sondrio” centrato dai 50 minuti complessivi di un “Secrets of bumblebees” prodotto da Power of Heart per la Österreichischer Rundfunk.
Ma se è stato il «grande impatto di un documentario che ci fa scoprire l’importanza di un piccolo insetto, il bombo, noto a tutti ma non conosciuto per il suo ruolo nell’ecosistema» a convincere la Giuria internazionale presieduta dallo svizzero Andreas Weissen, la serata di gloria del solitamente più impacciato parente stretto dell’ape è stata coronata dall’assegnazione del premio speciale della Giuria degli studenti, affascinati dal virtuosismo tecnico del cinquantacinquenne regista austriaco.
E se il quadro dei premi speciali è completato dalla onorificenza intitolata ad Achille Berbenni (Direttore del Centro di Cinematografia Scientifica del Politecnico di Milano e fondatore, nel 1987, di una Midop che per anni ha contribuito a realizzare) accordata dalla Giuria del pubblico alla produzione britannica “Kalahari” firmata Hugh Pearson e dedicata ai deserti delle regioni sudafricane, il “podio” Sondrio Festival ha portato alla ribalta – nella serata del tutto esaurito per la presenza della madrina d’eccezione Licia Colò – il poco conosciuto Mare di Ross dell’”Ultimo oceano” girato da Peter Young nelle acque della Nuova Zelanda. I 3000 euro del premio “Parco nazionale dello Stelvio” a Young, per quello che vuole essere un documentario-appello in favore del riconoscimento, alla regione marina di Ross, dello status di Parco nazionale che ancora non le viene riconosciuto.
E se il primo premio “Città di Sondrio” ha fruttato ai bombi, ma soprattutto a Mündl i 5000 euro del montepremi più alto, ancora 3000 quelli del riconoscimento “Regione Lombardia” per il «miglior documentario sugli aspetti naturalistici, culturali, paesaggistici ed economici delle aree protette all’interno dell’Unione Europea», andato a Szabolcs Mosonyi con il suo “Szigetköz, il Delta interno del Danubio”, dedicato dal regista ungherese al parco nazionale di Fertö-Hansag, dove le acque del Delta «distruggono e ricreano incessantemente l’ecosistema e la vita» di una delle regioni più affascinanti d’Europa.
Nella notte di pieno autunno in cui a volare più in alto di tutti sono stati, per una volta, i “messaggeri della primavera”.
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