Bilancio idrico più forte dei ricorsi, il Tribunale delle acque li ha rigettati tutti

Le sentenze non lasciano spazio ad alcun dubbio sulla bontà della mappa della risorsa acqua, tracciata fiume per fiume, torrente per torrente per stabilire dove ancora si può prelevare e dove no, con l’intento di preservare l’ambiente e le sue risorse.

Sondrio

«È stata santificata dalla giustizia l’operazione di popolo portata avanti con caparbietà e convinzione». È entusiasta, di più, felice, come all’epoca dell’approvazione del documento - era la fine del 2010 - e anche di più Sandro Sozzani, portavoce dello Iaps, alla notizia del rigetto dei ricorsi presentati dalle società idroelettriche davanti al Tribunale superiore delle acque.

Lui che per primo ha lavorato e creduto al piano di bilancio idrico e che continua a difenderlo con caparbietà anche davanti a chi, a distanza di anni, storce il naso. «Anche gli ipercritici di casa nostra, ora, non hanno più niente da dire - sottolinea Sozzani -. Queste sentenze tacitano tutti, anche coloro che mettevano in dubbio il fatto che il bilancio potesse fare da argine allo sfruttamento dei corsi d’acqua». Parole come pietra quelle contenute nelle sentenze del Tribunale superiore delle acque per Sozzani che ricorda, comunque, che ancor prima di questa vittoria, grazie all’entrata in vigore del Piano «dal 2007 non viene più rilasciata alcuna concessione che non fosse prevista e compatibile con la mappa tracciata».

Il bilancio idrico, unico nel suo genere in Italia e per questo portato a modello in più di un’occasione, è stato redatto dallo Iaps (intergruppo acque provincia di Sondrio) insieme all’amministrazione provinciale retta da Massimo Sertori che esprime uguale soddisfazione per il risultato ottenuto ringraziando tutti coloro che hanno contribuito a stilarlo.

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