Cultura e Spettacoli / Tirano e Alta valle
Giovedì 26 Dicembre 2024
Bianzone e la tradizione dei presepi
36 le Natività allestite in paese in modo originale e con diversi materiali. Una mappa consente ai visitatori di non perdersene neanche uno
Si va dal Lego Duplo alle pannocchie, dalle bottiglie ai calzini spaiati, dai sassi dipinti al legno, dal gesso al polistirolo fino al plexiglass. Sono davvero tantissimi ed anche insoliti i materiali usati per i presepi allestiti a Bianzone durante le festività: in tutto 36 quelli presenti nella mappa appesa in vari punti del paese per agevolare la visita.
Un numero di tutto rispetto se si considera che Bianzone è un paese di poco più di 1200 abitanti. «La tradizione dei presepi viene riproposta a Bianzone da più di venti anni – spiega il consigliere comunale, Luana Dorsa -; era nata come realizzazione di Natività sulle fontane del paese e, poi da lì, si è estesa alle varie contrade, vie e angoli caratteristici della località. Come tutti gli anni gruppi di persone, più o meno grandi e più o meno vicini, si ritrovano per realizzare queste opere d’arte solo sulla base della voglia di abbellire il paese e di trovarsi per creare qualcosa di comune e di bello da vedere. Non si tratta, infatti, di un concorso a premi, ognuno è libero di aderire per il puro piacere di farlo. Da quest’anno c’era anche la possibilità di realizzare addobbi, oltre che Natività, ma diciamo che il tema del presepe è andato per la maggiore. Siamo arrivati a quota 36 presepi, più alcuni che non si sono registrati. Quindi siamo più vicini ai 40».
Dorsa è soddisfatta dell’ottima risposta della gente e anche da parte di chi si reca a Bianzone per visitare i presepi annualmente. Davvero belli i lavori realizzati con cura, ma anche con il desiderio di comunicare un messaggio come il “presepe ecologico” all’inizio del paese con bottiglie o contenitori di plastica colorati che diventano personaggi oppure il presepe con tema la mela: sacchi di mele e succo di mela per terra e sopra belle statuine di modeste dimensioni e sulla lavagna la scritta: «Ti sei fatto piccolo e povero, per insegnarci che nulla è più forte della tenerezza».
Sotto un albero c’è il presepe realizzato dalla scuola con ceppi di legno che sostengono i personaggi che augurano buon Natale in varie lingue, fuori del museo etnografico un presepe con pigne e sassi; suggestiva la rappresentazione dietro la chiesa di San Siro con sagome di legno ad altezza quasi umana. I primini della scuola primaria hanno stupito con una casetta in piazza Vanoni ricreata con pezzi di legno e all’interno, in una finestrella, un presepe in miniatura.
Forse uno dei più scenografici e raffinati il presepe in cui una pannocchia e la sua bratta (la foglia che le fa da involucro) diventano abiti, scialli, angoli di paesaggio, velo della Madonna, un angelo. E c’è pure il “presepe alcolico” in via Colora dove è stata riprodotta una vecchia osteria. Alcuni sono stati costruiti sui tradizionali “bui” (fontane), altri in angoli caratteristici del paese, come la vecchia stalla parrocchiale, l’ossario di San Martino, sotto archi a volta di case disabitate o in sasso; alcuni sorgono nel fondovalle, mentre altri nelle frazioni di montagna o alla big bench e bisogna salire per vederli; in certi casi la rappresentazione della Natività è tradizionale, in altri invece è più alternativa; in alcuni presepi ci sono delle parti mobili, in altri ancora a colpire sono gli effetti di luci e ombre.
Sabato 28 dicembre, alle 14, ritrovo in piazza Vanoni per il tour dei presepi promosso dalla Futura onlus e, alla fine, dolce sorpresa per tutti.
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