«Bessel: ritiro dei tagli

e avvio della solidarietà»

LECCO

Al ministero dello Sviluppo economico si è tenuto un incontro per affrontare la vicenda Candy, che coinvolge i 146 lavoratori ancora in carico alla sede Bessel Candy di Santa Maria Hoé.

All’incontro l’azienda ha esposto un documento in cinque proposte attinenti la fiscalità (costo del lavoro e gravami sull’impresa), il costo dell’energia, l’efficienza e la competitività dell’unico stabilimento italiano rimasto attivo (quello di Brugherio) e infine i costi aggiuntivi derivanti dalla contrattazione di secondo livello.

E sempre al Mise i sindacalisti lecchesi, Enrico Civillini (Fim) e Diego Riva (Fiom) hanno presentato una proposta alternativa: «Serve un tavolo istituzionale di crisi dell’elettrodomestico, nella convinzione che solo così potranno essere valutate e accolte alcune delle proposte avanzate da Candy. Inoltre abbiamo spiegato la necessità di attuare strategie alternative per salvaguardare interamente la forza lavoro di Brugherio e altresì sostenere il collocamento di metà della forza lavoro di Santa Maria Hoé nello stabilimento monzese».

Inoltre venerdì 21 giugno riprenderà il confronto in sede sindacale con l’azienda: «Chiediamo l’annullamento degli esuberi a suo tempo dichiarati, sostenendo invece l’apertura di un contratto di solidarietà di durata biennale, estendibile alla bisogna, accompagnato dal processo di verticalizzazione dello stabilimento da realizzarsi entro l’anno, con la creazione di circa 30 posizioni lavorative aggiuntive», che saranno pescate fra i sessanta dipendenti di Santa Maria Hoé che nel 2014 si troveranno senza lavoro.

A tal proposito la proprietà di Candy insiste nella richiesta di chiusura anticipata del contratto di solidarietà in essere nello stabilimento lecchese, per spostare la produzione degli oblò a Brugherio. Per il personale che non sarà trasferito alla sede di Monza l’azienda ha dichiarato la propria intenzione di formulare proposte di incentivo all’esodo.

Candy ha dichiarato anche la disponibilità a rivedere i criteri (volontarietà e fungibilità) previsti dal protocollo d’intesa del 27 luglio 2011, da utilizzare per la definizione del personale destinato all’assunzione definitiva presso il sito di Brugherio.

«Se da un lato possiamo esprimere un moderato giudizio positivo per il sito di Brugherio perché con la solidarietà si sterilizzano gli esuberi dichiarati, per quanto riguarda Santa Maria Hoé le proposte avanzate dall’azienda, tutte da approfondire, sono insufficienti». Per questo motivo i sindacati hanno chiesto all’azienda di cercare ulteriori sbocchi occupazionali all’interno del gruppo per i sessanta lavoratori lecchesi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA