Economia / Sondrio e cintura
Venerdì 29 Novembre 2013
Bertolini: «85 aziende locali
usano il Marchio Valtellina»
Parola di Emanuele Bertolini, presidente della Camera di Commercio di Sondrio, che ha ritenuto di toccare questo e altri argomenti in apertura del consiglio camerale di lunedì scorso
«C’è sempre spazio per migliorare, però il giudizio dato all’utilizzo del Marchio Valtellina dalle pagine dei giornali locali di questi giorni non lo condividiamo affatto. Perché non è coerente con la collocazione di qualità che abbiamo voluto attribuirgli dal 2005 in avanti».
Parola di Emanuele Bertolini, presidente della Camera di Commercio di Sondrio, che ha ritenuto di toccare questo e altri argomenti in apertura del consiglio camerale di lunedì scorso, quello chiamato ad eleggere la Giunta e su cui, poi, si è innescato l’aspro ed ennesimo confronto con Confindustria.
Prima di arrivare a quel passaggio nodale, però, il presidente ha inserito questo inciso sul Marchio «che non abbiamo affatto affossato - ha detto -, ma che è rinato coi Mondiali di Sci del 2005 di Bormio. Dopodiché è stata fatta una scelta precisa da parte dell’ente camerale, ovvero quella di non rilasciare l’utilizzo del Marchio in modo ampio, come in precedenza, ma di conferirgli un connotato di qualità medio-alta sia che si trattasse di “marchiare” un prodotto, sia che si trattasse di attribuirlo a un’impresa locale. Abbiamo seguito, in una parola, il modello del Trentino-Alto Adige, lavorando ad alzare l’asticella di utilizzo del Marchio, aspetto su cui siamo stati impegnati un anno intero. Ovvio, noi investiamo sul Marchio molto meno del Trentino, lo sappiamo, per cui i risultati non sono comparabili, però, ci siamo voluti, comunque, inserire in quel solco con ritorni in termini di immagine e anche di innalzamento del costo dei prodotti marchiati non indifferente».
Marco Bonat, segretario camerale, ha voluto anche precisare che si «stimano in 50 milioni l’anno - ha detto - i prodotti con Marchio Valtellina in circolazione, fra quelli a denominazione o datati di marchio collettivo geografico e, penso, ai vini di Valtellina, alla Levissima, ai pizzoccheri, alla bisciola, ai funghi, alle bresaole, solo per citarne alcuni. E questo tenuto anche presente che noi, in Valtellina, dobbiamo fare pagare qualcosa alle aziende che vogliono il Marchio di qualità, cosa che non si fa in Trentino. Però, gli stessi imprenditori assicurano esserci un ritorno, poi, sul mercato, sia sulle vendite sia sul prezzo di vendita. Perché la qualità paga».
Anche rispetto alle imprese dotate di Marchio Valtellina, in Camera di Commercio si dicono soddisfatti.
«Sono 85 le aziende locali che viaggiano con Marchio Valtellina - ha detto Bertolini - e anche se c’è spazio perché il senso di appartenenza cresca, va anche considerato che si tratta di realtà che devono dimostrare di essere socialmente responsabili ovvero tenere un comportamento consono, sancito dalla normativa, sia rispetto all’ambiente sia rispetto alle risorse umane che impiega».
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