Cronaca / Lecco città
Giovedì 10 Gennaio 2019
Bertacchi agibile per le scuole
«Non per la Picco, inaccettabile»
VolleyLa palestra è tornata a disposizione degli istituti dopo l’alluvione
Il presidente Righetti: «Una disparità di trattamento difficile da capire»
Paradossi e polemiche, strutture fatiscenti e società penalizzate, disservizi e mortificazioni (dello sport cittadino).
E’ la solita (brutta) storia delle palestre lecchesi. Malgrado premesse e promesse, l’ultimo a indignarsi è uno sconcertato presidente della società Pallavolo Picco Lecco. Sodalizio che, oltre ad avere una squadra in serie B femminile, vanta qualcosa come 180 tesserati coinvolgendo nei propri allenamenti oltre 150 famiglie del territorio.
La Picco, fino all’alluvione dello scorso novembre, si appoggiava per i propri allenamenti della palestra dell’Istituto Bertacchi. Poi le piogge avevano allagato la struttura, diventata inagibile. Ma inagibile per chi? Se lo chiedeva ieri pomeriggio - “a denti stretti” per la rabbia – lo stesso Righetti. «Spiegatemi voi com’è possibile che per l’ufficio e il dirigente scolastico dell’Istituto Bertacchi la palestra ora è agibile; e invece per l’ente Provincia di Lecco noi non possiamo ancora allenarci. Siamo davvero al surreale. Io mi domando: se grazie ai lavori ordinati dal bravo dirigente scolastico dell’istituto ora quella palestra è di nuovo praticabile, tanto che da ben tre giorni gli alunni della scuola vi svolgono regolare attività, perché l’ente provincia non ci da il benestare per poter tornare ad allenarci?».
Ieri sera sulla pagina Facebook del sodalizio un comunicato dai toni esasperati: «Abbiamo ricevuto una comunicazione scritta in merito all’agibilità della palestra a partire dal 7 gennaio – c’è scritto - e conferma successiva da parte del Comune di Lecco...l’8 gennaio abbiamo ricevuto una comunicazione scritta che rettificava quella del giorno precedente, indicante l’ indisponibilità per le sole attività sportive extrascolastiche. Pertanto mi sembra doveroso trasmettervi la mia attuale situazione d’impotenza e di imbarazzo perché non sono in grado di rispondere alle varie domande elementari e di buon senso di voi allenatori, dirigenti e genitori di nostre atlete dagli 8 ai 14 anni che si possono sintetizzare come segue: come mai la stessa palestra può essere utilizzata per le ore di educazione fisica mentre viene interdetta alle attività sportive extrascolastiche? Quando i nostri figli possono riprendere l’attività sportiva? Come facciamo a far riprendere ai nostri figli l’attività sportiva che hanno interrotto?»
«Per quale motivo io allenatore o dirigente devo continuare a impegnarmi a Lecco (spesso a gratis o mettendo risorse per finanziare l’attività!) se non ho adeguate strutture sportive? Non vi pare che siamo trattati come l’ultima ruota del carro, almeno nei fatti? Non ho risposte da darvi e ciò mi rattrista molto».
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