Benzina fatta in Brianza
I prezzi come in Svizzera

Prezzo dei carburanti uguale sui due versanti della frontiera, italiana e ticinese: ieri, la commissione Finanze della Camera ha approvato all'unanimità la risoluzione per aumentare gli sconti su benzina e gasolio nelle aree di confine. E, allargando la fascia a 35 km, lo scontro potrebbe arrivare anche in un po' di comuni della Brianza lecchese

LECCO Prezzo dei carburanti uguale sui due versanti della frontiera, lariana e ticinese: ieri, la commissione Finanze della Camera ha approvato all'unanimità la risoluzione presentata dai deputati leghisti Nicola Molteni ed Erika Rivolta per aumentare gli sconti su benzina e gasolio nelle aree di confine.
«Il voto è vincolante per il Governo - afferma Molteni e l'atto rappresenta un altro passo avanti per affrontare l'attrattività degli impianti ticinesi sugli automobilisti italiani che risparmiano oltrefrontiera dai quattro ai cinque euro a pieno». Ad ogni pieno da 50 litri fatto nel Vicino Cantone corrisponde un'evasione fiscale di Iva ed accise di 50 euro.
Per riportare gettito all'Erario italiano, secondo le proposte dei nostri parlamentari, non solo sarà aumentato lo sconto per allineare il prezzo delle zone di confine a quello ticinese, come già previsto dal decreto n.189 del 4 dicembre 2008, mai applicato.
Ma sarà ampliata fino a 35 chilometri la fascia di confine e comprenderà tutta la Brianza comasca e parte di quella lecchese: ad esempio comuni come Suello, Cesana Brianza, Bulciago e Nibionno potrebbero avere una lieta sorpresa.

Non da ultimo, l'estensione al gasolio, quando la differenza tra Italia e Svizzera sarà superiore ai cinque centesimi. Per tutto questo, sono stati chiesti 60 milioni di euro, 40 per la Lombardia.

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