Cronaca / Lecco città
Domenica 17 Giugno 2018
Be Lake, houseboat Made in Como
La camera dell’hotel è sulla barca
Il progetto di un’imbarcazione da sviluppare con le strutture alberghiere
Propulsione elettrica e rete di approdi (a prova di principiante) per girare il lago da sé
Tra i fattori di rilancio della nautica lariana c’è il turismo ed è in virtù di questo asse che nasce l’idea di sviluppare un progetto per portare anche sul nostro lago le “houseboat”, così comuni in molti Paesi europei e in Italia soprattutto in Veneto, lungo i fiumi.
L’idea è stata sviluppata in una tesi magistrale discussa il giorno 28 marzo al Polo Universitario di La Spezia che ha come titolo “Be Lake: un nuovo modo di vivere il lago” e che è stata sviluppata da Laura Ghisolfi (relatrice Silvia Elvira Maria Piardi e correlatore l’architetto canturino Massimo Malacrida).
«Quello di Como è il lago italiano con il più alto numero di cantieri nautici dedicati alla produzione di barche prevalentemente da diporto. Questo ha portato allo sviluppo di numerose aziende di subfornitura dedicate alla nautica, quali falegnami, tappezzieri, officine per la lavorazione di acciaio inox, dando vita ad un vero e proprio distretto - spiega Ghisolfi - egli ultimi anni la nautica ha subito un drastico calo di produzione a livello nazionale ed anche i cantieri comaschi ne hanno risentito profondamente; parallelamente, però, negli ultimi anni sta crescendo a livello esponenziale l’indotto turistico del territorio lariano».
L’idea di legare la cantieristica, la progettazione di una barca, al turismo ha portato subito al pensiero di una “houseboat”, con lo scopo di fondere produzione storica e di eccellenza e l’innovazione dei cantieri con la forte crescita del turismo, coinvolgendo i cantieri locali per la sovrastruttura e le aziende di interior della Brianza per gli allestimenti interni.
Be Lake, sarà quindi una suite galleggiante per gli alberghi del lago, che svilupperanno un nuovo servizio per i propri clienti. Il concept di partenza è stato quello di garantire ai fruitori di questa imbarcazione di poter navigare per tutto il lago. Sono stati individuati quindi alcuni approdi strategici (Como, Lecco, Bellagio, Isola Comacina, Varenna, Menaggio, Gravedona), dove l’houseboat avrà la possibilità di approdare durante il giorno o per l’intera notte, permettendo la ricarica in banchina di acqua, carburante e di energia elettrica.
I tempi di navigazione tra un approdo e l’altro saranno di massimo tre ore ad una velocità di 3 / 4 nodi di crociera, per permettere ai turisti di godere della vista del patrimonio del lago di Como.
«Non c’è la necessità della patente nautica e gli approdi, così come li abbiamo predisposti, sono agevoli anche per una persona alle prime armi» aggiunge Ghisolfi.
L’houseboat potrà essere pilotata da chiunque, la propulsione è totalmente elettrica. È stato pensato uno schema di distribuzione in grado di garantire all’imbarcazione di poter essere autosufficiente ed assicurando un autonomia adatta ai percorsi individuati.
All’interno flessibilità e modularità sono i due elementi fondamentali i quali permetteranno di avere diverse soluzioni, garantendo la possibilità di soddisfare i bisogni di tre tipologie di target. L’idea è quella di un format capace di garantire gli standard di una suite a cinque stelle (una o due coppie, le quali avranno a disposizione una zona living e due cabine con annesso un bagno privato); di una sistemazione per famiglia (due cabine, una con letto matrimoniale, l’altra con due letti singoli trasformabili in letti a castello, può ospitare fino a sei persone) e di una formula per giovani (due cabine per otto persone e un divano letto nella zona living).
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