Cronaca / Lecco città
Sabato 19 Maggio 2018
Bcc Brianza e Laghi
«Finito un anno
che ne vale tre»
La banca nata da Alta Brianza e Lesmo ha presentato i primi dati di bilancio aggregato, a Lariofiere è convocata l’assemblea dei soci
Un anno che vale tre, per la Bcc Brianza e Laghi: di svolta, di consolidamento per la crescita e di riassetto organizzativo, funzionale allo sviluppo.
Così ha definito il 2017 il presidente della nuova realtà nata dalla fusione tra Alta Brianza e Lesmo, Giovanni Pontiggia, accanto al vicepresidente Carlo Maria Beretta e al direttore generale Ernesto Mauri. Ieri sono stati presentati i dati del bilancio, che domani alle dieci verrà sottoposto all’assemblea dei soci a Lariofiere.
L’unione ha trovato compimento lo scorso dicembre, quindi si è entrati nella fase operativa. Insieme, le due banche hanno raggiunto un patrimonio netto di 91,1 milioni di euro. Si è chiuso l’esercizio con una perdita di 9,4 milioni di euro, superiore all’importo previsto nel piano industriale di fusione approvato (4,3 milioni).
Questo però con l’assorbimento di 11,3 milioni di rettifiche di valore sui crediti (contro i 9 ipotizzati) perché il cda ha voluto aumentare il livello di copertura medio dal 44,6% al 47,27% considerando le direttive sempre più stringenti sui crediti non performing. La media delle Bcc lombarde si orienta sul 46,6%.
Oggi la Bcc Brianza e Laghi ha 2,14 miliardi di euro di supermontante (raccolta diretta, indiretta e impieghi), 24 sportelli nelle province di Como, Lecco e Monza, 208 dipendenti, 29.443 clienti e 5.997 soci. I crediti sono andati per la maggioranza ai privati (27,11%), poi al mondo manifatturiero (23,14%), al commercio (12,24%), alle costruzioni (11,22%), all’immobiliare (10,43%). In sostegno all’economia locale, 1.117 nuove operazioni di credito a medio termine con un erogato di 115 milioni (di cui 729 mutui diretti e 55 in pool).
«Adesso – ha specificato il presidente Pontiggia – arriva il cosiddetto terzo tempo, i due anni in corso». «Il 2018 è iniziato con il piede giusto, rileva il direttore Mauri: con quasi 600mila euro in formazione di utile netto trimestrale, mentre ci si era posto l’obiettivo del milione in tutto l’anno».
Qual è lo sguardo sulle aziende, dall’osservatorio della Bcc? Le costruzioni danno segnali più nelle grandi città che nei paesi della cintura, il commercio ha tenuto, senza grossi miglioramenti. Poi il turismo: «Oggi – precisa Pontiggia – le Bcc aderenti al gruppo bancario cooperativo Iccrea hanno erogato il 17,2% dei finanziamenti a queste imprese. Abbiamo una specializzazione, come nel settore agricolo. C’è un potenziale sul territorio, che prima faceva un discorso prevalentemente immobiliare, metalmeccanico e altro. Ora in pool siamo in condizioni di offrire tutto anche all’operatore turistico. E non si tratta solo di grossi insediamenti alberghieri, bensì la trattoria, la piccola pensione».
Infine qualche sassolino: «Quando è scoppiata la crisi, la piccola e media industria era preoccupata, tanti sono venuti da noi. Ora che il mercato pare riprendersi, abbiamo una concorrenza spietata dai grandi. Le aziende si devono ricordare che da noi i rubinetti non sono stati mai chiusi. Il patto di alleanza tra territorio e banca locale necessita una riflessione».
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