Cronaca / Morbegno e bassa valle
Domenica 03 Novembre 2013
«Basta terrorismo politico»
Rapella contro Sertori
Il sindaco di Morbegno bolla come «inutile provocazione» la lettera di palazzo Muzio sugli edifici scolastici
«Il problema è reale - sottolinea Rapella - ma va affrontato in modo costruttivo e non distruttivo»
Il problema è reale, ma alla provocazione politica - «perché di questo si tratta» - lanciata dal presidente della Provincia con la sua lettera ai Comuni di Valtellina e Valchiavenna per il trasferimento degli edifici scolastici, Alba Rapella risponde con un «adesso basta».
Rapella, che già durante l’incontro in Provincia con il ministro Delrio si era distinta per un intervento critico nei confronti dell’atteggiamento di palazzo Muzio e di molti colleghi amministratori («dobbiamo avere il coraggio di una riforma istituzionale al nostro interno» aveva detto), si chiama fuori da quello che definisce «terrorismo politico». «La provocazione di Sertori- dice - non è nulla di nuovo: rientra piuttosto dentro il disegno di critica totale nei confronti della riforma di Delrio. Una modalità di approccio alla questione che non condivido e che credo non porti a nulla».
Secondo Rapella ciò che serve in questo momento non è l’atteggiamento distruttivo messo in atto da Sertori, quanto piuttosto l’apertura al confronto, ad un dialogo costruttivo e non strumentale capace di mettere in campo delle proposte su come agire all’interno della costituenda assemblea dei sindaci, ad esempio.
La critica al metodo Sertori portata avanti non significa - e Rapella ci tiene a sottolinearlo - non riconoscere l’esistenza del problema, innanzitutto delle competenze sulle scuole come prima delega trasferita dalla Provincia ai Comuni.
«Come su tutte le altre - spiega Rapella - bisognerà capire come verrà applicato il disegno di riforma che, una volta trasformato in legge, certamente non prevederà un’applicazione in due giorni». Il sindaco di Morbegno ricorda le parole che lo stesso ministro ha pronunciato a Sondrio in occasione della sua recente visita. «In quell’occasione - sottolinea - Delrio ha detto chiaramente che le competenze saranno trasferite ai Comuni, ma che gli stessi, esattamente come le Regioni, potranno decidere di farle esercitare ancora dalla Provincia o dall’ente di area vasta o in qualunque altro modo si chiamerà. Quindi è evidente che così come l’ha affrontata Sertori la questione è mal posta».
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