Cronaca / Valchiavenna
Lunedì 24 Luglio 2017
«Bandiere nere? A ognuno il suo lavoro
Legambiente si basa su fatti e dati»
L’associazione ecologista difende le scelte e attacca il presidente della Provincia di Sondrio Luca Della Bitta, che nei giorni scorsi aveva sostanzialmente accusato gli ambientalisti di parlare molto e fare poco di concreto.
«Bandiere nere in provincia di Sondrio? Non sono contro i valtellinesi e valchiavennaschi». Arriva il comunicato di Legambiente Lombardia sulle bandiere nere, e verdi, riconosciute sul territorio valtellinese nei giorni scorsi.
L’associazione ecologista difende le scelte e attacca il presidente della Provincia di Sondrio Luca Della Bitta, che nei giorni scorsi aveva sostanzialmente accusato gli ambientalisti di parlare molto e fare poco di concreto: «Le critiche espresse dal presidente della provincia di Sondrio nei confronti delle segnalazioni fatte da Legambiente su due casi di grave minaccia agli ambienti montani ovviamente è umanamente comprensibile - si legge nel comunicato -. Non fa mai piacere ricevere giudizi meno che lusinghieri nei confronti della propria terra. Ma forse si poteva essere un po’ più signori nell’evitare, dall’alto di un ruolo amministrativo, di lasciarsi andare sul social network a valutazioni di tono francamente populista e da tifoseria. Intanto perché i giudizi di Legambiente si basano su atti pubblici e dati oggettivi nella sostanza incontestati e, francamente, non si può pensare che autorizzare il “bombardamento” di un versante montano per disgregare milioni di metri cubi di granito sia un atto di amore alla propria valle. Né che lo sia il realizzare un impianto funiviario e un sistema di piste da discesa su un versante d’alta quota sostanzialmente incontaminato, forzando tutte le regole e i vincoli e arrivando a chiedere niente po’ di meno che al presidente del Consiglio dei Ministri una procedura “indulgente” e speditiva per consentire all’operatore attivo sul territorio livignasco di fare quello che a qualunque altro cittadino non sarebbe consentito».
Sulle critiche di Della Bitta si concentra la seconda parte del lungo comunicato: «Sulla retorica del lavoro francamente non ci stiamo. Perché ognuno fa il proprio, di lavoro. La società civile è un grande mosaico di generosità e di senso del bene pubblico. Come lo è anche, in molti casi, l’amministrazione della cosa pubblica. Quello che però trapela dalle esternazioni social del Presidente, ed è francamente insopportabile, è l’idea che invece le associazioni di volontariato e di impegno civile debbano sì lavorare e adoperarsi per il bene pubblico, ma astenersi dal prendere una posizione ed esprimerla. Un’idea, francamente, un po’ desueta dell’associazionismo. Sembra di capire che finché lavorate va tutto bene, ma non disturbate il manovratore».
© RIPRODUZIONE RISERVATA