Economia / Sondrio e cintura
Giovedì 28 Gennaio 2016
«Banche, prima di scegliere informatevi»
In qualità di vicepresidente dell’Abi, Miro Fiordi è intervenuto a Ballarò: «Istituti di credito sani e i depositi tornano a crescere».
«Le banche italiane sono sane. Ma attenzione: scegliere una banca è un po’ come comprare casa o un’auto, bisogna informarsi».
Miro Fiordi, amministratore delegato di Creval, l’ha spiegato martedì sera a “Ballarò”, la nota trasmissione televisiva di Rai3, in qualità di vicepresidente dell’Abi. In studio, insieme al rappresentante dell’Associazione che riunisce le banche italiane, c’erano i giornalisti Antonio Padellaro e Ferruccio De Bortoli, i parlamentari Mara Carfagna ed Ernesto Carbone e naturalmente il padrone di casa Massimo Giannini.
«Abbiamo dati molto recenti che dicono che gli impieghi, cioè i prestiti che le banche italiane fanno a famiglie e imprese, sono in crescita – ha spiegato il manager valtellinese -. È la prima volta che osserviamo questo dato dopo parecchi anni. Le banche italiane sono sane, hanno passato due esami europei, uno nel 2014 e uno di recente. Hanno coefficienti di capitale molto superiori ai minimi che la vigilanza europea ha fissato e sono solide al punto che gli italiani aumentano i depositi. Certamente il tema delle sofferenze è importante, dobbiamo ridurre e fare in modo che il tema della bad bank esca dal tavolo, che si trovi un accordo con l’Europa, anche se non sarà il migliore possibile. Togliamolo dal tavolo, ma gli istituti italiani stanno dimostrando vitalità».
Gli altri ospiti hanno chiesto a Fiordi, in più occasioni, di spiegare la posizione di Abi sulla situazione attuale. «Abbiamo quattro banche saltate, altre con stress incredibili, altre ancora in vendita e i cosiddetti crediti malati che ammontano perlomeno a 200 miliardi di euro - ha detto Padellaro -. Il bail in è una lodevole iniziativa, ma andava presa prima: sono i soldi degli italiani sono sotto pressione in questo momento». Giù applausi dal pubblico.
«Il management che ha sbagliato deve pagare: il governo ha costruito uno scudo e io non lo trovo giusto - ha attaccato la parlamentare di Forza Italia Carfagna -. Bisognava dire ai risparmiatori di fare attenzione». «I segnali di depositi e mutui che cita Fiordi fanno bene al Paese, il sistema bancario è sano», ha aggiunto Carbone del Pd.
«Si dice salvate le banche? Dobbiamo chiarire che i soldi ce li ha messi il resto del sistema bancario sano - ha aggiunto Fiordi -. Hanno ridotto gli utili di 2,5 miliardi nel 2015. Gli utili ridotti sono dividendi in meno pagati agli azionisti, che in Italia sono 5 milioni di persone. I primi interessati al fatto che le banche vadano bene e abbiano comportamenti etici, sono le altre banche».
«Il tema bail out e bail in è stato spiacevole – è il parere di Fiordi -. Le regole non le fanno le banche, ma i parlamenti nazionali ed europeo. Quando si è detto basta ai salvataggi con i soldi pubblici si è creato un fattore distorsivo della concorrenza europea. Fino ad allora chi ha usato i soldi pubblici ha fatto come voleva».
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