Economia / Lecco città
Sabato 12 Dicembre 2015
Banche in default
«Gli investitori lecchesi
non sono coinvolti»
Il caso «Nessun problema per i clienti di Banca Lecchese»
Il direttore: «Soggetto giuridico del tutto autonomo»
E le Bcc tranquillizzano: «Mai emesso prodotti a rischio»
A Lecco non sembrano esserci segnali di coinvolgimento di piccoli investitori nel recente salvataggio da parte del Governo delle quattro banche in crisi, fra cui una, la Popolare dell’Etruria, controlla Banca Lecchese, il cui direttore Aldo Calvani ci spiega perché i propri clienti «possono stare del tutto tranquilli».
In Banca Lecchese ci spiegano di essere fuori dal guado della vicenda di Banca Etruria, e ciò non solo per un indice Cet1, che rapporta il patrimonio netto della banca ai rischi di credito assunti, quasi doppio rispetto al minimo previsto dalle norme europee.
«In senso tecnico – spiega Calvani - la nostra banca presenta almeno tre notevoli elementi di tranquillità per i nostri clienti. In primo luogo, abbiamo una forte solidità patrimoniale che, in linguaggio tecnico, è rappresentata da un indice Cet1 oltre il 15%. Secondo, pur facendo parte del Gruppo bancario, siamo soggetto giuridico assolutamente autonomo rispetto a Nuova Banca Etruria, peraltro oggi una delle realtà bancarie più sicure del sistema, e non abbiamo mai emesso obbligazioni subordinate e altri prodotti a rischio. Terzo – conclude Calvani – stiamo procedendo a un aumento di capitale a seguito di un processo di cessione a un fondo Usa, con un preliminare di vendita già firmato nei mesi estivi e molto prossimo alla sua conclusione».
Banca Lecchese, Spa autonoma, è oggi in Nuova Banca Etruria, good bank del gruppo. Lo scorso 6 agosto la Popolare Etruria, che da febbraio era in amministrazione controllata, ha ceduto la partecipazione di maggioranza (53%) in Banca Lecchese al fondo di private equity americano Oaktree, grande gruppo finanziario quotato a Wall Street con 100 miliardi di dollari di fondi in deposito, che diventerà il nuovo socio di maggioranza dell’istituto lecchese e quindi uscirà da Nuova Banca Etruria. Nel frattempo Banca Lecchese aveva già lanciato l’aumento di capitale per consentire al fondo di entrare. Ora per la conclusione dell’operazione manca solo l’autorizzazione finale della Bce, perciò da rumors insistenti sembra proprio che il buon esito sia atteso per la prossima settimana.
Non tutti parlano
Nessuna dichiarazione dai grandi istituti presenti a Lecco salvo far sapere, da parte di Intesa Sanpaolo, che «i nostri correntisti – afferma il direttore regionale Paolo Graziano - possono contare sulla nostra solidità».
Nessun commento anche da Popolare di Vicenza, che ha una filiale anche a Lecco, mentre rassicurazioni sul fatto di non aver mai emesso titoli a rischio arrivano da Bcc Alta Brianza e Banca della Valsassina. La prima fa sapere, per voce del presidente Giovanni Pontiggia, che «i clienti non sono preoccupati ma sull’onda emotiva ci chiedono, giustamente, di aiutarli a capire cosa sta accadendo. Noi, avendoli sempre consigliati di acquistare prodotti a bassi rendimenti quindi a rischi contenuti, li tranquillizziamo assolutamente e ci prepariamo a dare il via a una grande campagna informativa sulla nuova normativa sulle nuove norme europee». «I nostri clienti – spiega il presidente di Banca Valsassina Abramo Gianola – non hanno nulla da temere. Non abbiamo mai emesso obbligazioni subordinate e i nostri dati di patrimonializzazione sono fra i migliori in Lombardia».
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