Cronaca
Venerdì 29 Giugno 2018
Ballottaggio aperto con Gravedona
Angera, Oglio Po, Piario e uno tra Chiavenna e Alto Lario i punti nascita che chiuderanno entro fine anno. Da Milano l’assessore al Welfare, Gallera, conferma: «Scelta imposta dal ministero sentito il Comitato nazionale».
Quattro punti nascita da chiudere entro fine anno. Uno da scegliere tra Chiavenna e Gravedona. È di ieri la delibera della giunta regionale lombarda che sancisce il percorso già noto. «Una legge dello Stato ci impone di chiudere i Punti nascita che rimangono sotto i 500 parti l’anno - ha spiegato l’assessore regionale al Welfar Giulio Gallera illustrando i contenuti della delibera -. Come Regione nel giugno 2016, e poi ancora nel febbraio 2017, abbiamo chiesto la deroga, presentando anche progetti virtuosi che avrebbero consentito di mantenerli aperti, garantendo nel contempo la sicurezza. Il ministero, sentito il parere del Comitato nascite nazionale, è stato sempre rigido e risoluto e oggi ci impone la chiusura di quello di Angera, Oglio Po, Piario e uno tra Gravedona e Chiavenna».
Nell’ultimo giorno di presidio all’ospedale di Chiavenna, le parole dell’assessore che confermano il “ballottaggio” con Gravedona risuonano come una doccia fredda. «Voglio chiarire che il provvedimento - ha rimarcato l’assessore - non è il preludio di una chiusura dei presidi ospedalieri, né l’anticamera di un loro depotenziamento, anzi, saranno messe in campo, anche con il coinvolgimento delle istituzioni locali, azioni volte a implementare i loro servizi e rispondere efficacemente ai reali bisogni del territorio».
A conferma delle sue parole Gallera, insieme al presidente Attilio Fontana e all’assessore al Bilancio, Davide Caparini, ieri ha incontrato i consiglieri regionali del Cremonese e Mantovano per affermare con forza che Regione offrirà, comunque, alle mamme, un rafforzamento dell’assistenza sul territorio che le accompagnerà nell’intera gravidanza. Un percorso che la Regione avvierà in tutte le aree dove saranno chiusi i Punti nascita.
Tornando alle azioni che le Asst dovranno compiere prima della chiusura dei Punti nascita l’assessore ha spiegato che «abbiamo studiato una riorganizzazione che si basa sul potenziamento e mantenimento dei servizi resi durante la gravidanza e il puerperio e presuppone unicamente la dislocazione del luogo del parto per garantire qualità e sicurezza alle madri e ai neonati».
«In sostanza - ha continuato - si dovranno predisporre specifiche progettualità che prevedano l’implementazione dei consultori e modelli di integrazione territorio - ospedale - territorio».
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