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Venerdì 31 Maggio 2013
Baby sitter di sera e di notte
La passione diventa businnes
È questo che ha spinto due giovanissime, Francesca Gusmeroli e Roberta De Bernardi, a creare "Mimì e Cocò", il nido che dal prossimo 26 agosto aprirà i battenti al civico 4 di via Adda, di fronte al tribunale di Sondrio
SONDRIOIl lavoro non c'è? Allora ce lo si crea, partendo da una grande passione - stare a contatto e lavorare con i bimbi -, con la volontà di mettere a frutto le competenze e le conoscenze maturate grazie all'esperienza sul campo e agli studi fatti.
È questo che ha spinto due giovanissime, Francesca Gusmeroli e Roberta De Bernardi, a creare "Mimì e Cocò", il nido che dal prossimo 26 agosto aprirà i battenti al civico 4 di via Adda, di fronte al tribunale di Sondrio.
Una struttura rivolta a piccoli da quattro mesi ai tre anni - una ventina i posti disponibili -, che propone, oltre alle classiche offerte educative, dei servizi innovativi, in primis un servizio di babysitting in orario serale a tutte le famiglie dei bambini iscritti che ne faranno richiesta. Inoltre organizza laboratori di musicoterapia, inglese con madrelingua e teatralità per bambini con età compresa tra i quattro e i sette anni.
Insomma un "mondo" a misura di bimbo, in cui Francesca, 28 anni di Sondrio e Roberta, 24 di Albosaggia - con loro in questa avventura c'è anche Lidia di 34 anni, di madrelingua francese - credono molto.
Raggiungere il traguardo non è stato semplice, ma ce l'hanno fatto: «Avendo lavorato come educatrici e come maestre su tutte le fasce dell'infanzia, sempre a contatto con i bambini, ci è venuta questa idea» racconta Francesca, laureata in psicologia che sta finendo una scuola di psicoterapia familiare a Milano dove lavora, mentre Roberta è esperta in musicoterapia.
«Avevo pensato di aprirmi qualcosa a Milano, ma poi abbiamo deciso per Sondrio, la città dove sono nata, dove la rete di conoscenze e di relazioni è più fitta e solida».
Insomma il richiamo della Valle è stato forte: «Non è stato facile dare concretezza a questo nostro sogno, ci siamo date un gran daffare», anche in prima persona tinteggiando le pareti o facendo dei lavoretti, con la collaborazione di amici ed un investimento contenuto, «anche perché di aiuti esterni, di finanziamenti, visto il momento critico, non ce ne sono. In tanti, quando ho manifestato la mia idea, hanno cercato di scoraggiarmi, dicendomi che non è il periodo migliore. Ma noi ci crediamo».
Tant'è che la proposta di Francesca e Roberta ha già avuto un buon riscontro durante l'open day del 18 maggio che ha attirato una ventina di mamme.
«É stata particolarmente apprezzata la flessibilità degli orari - il nido è aperto dalle 7.30 alle 17, con la possibilità di lasciare il piccolo sino alle 19 - e puntiamo su un rapporto personale con i genitori, seguendo il metodo Reggio Emilia apprezzato anche all'estero» secondo cui i bambini vengono posti al centro dell'organizzazione, «in spazi ampi» e coinvolti nella scelta di cosa fare giorno dopo giorno». Giudicate «interessanti le tariffe - inferiori rispetto a quelle delle strutture pubbliche - e le attività che offriamo come la musicoterapia oppure la lingua straniera». Particolare attenzione anche alla qualità del cibo, «prodotti del nostro territorio e della nostra agricoltura. Intendiamo accreditarci con il Comune e operare in relazione con le associazioni locali».
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