Cronaca / Merate e Casatese
Martedì 13 Marzo 2018
Baby boom al Manzoni
Oltre 1700 nati nel 2017
La diminuzione al Mandic bilancia l’exploit lecchese
e porta la media a +2,6% contro il -6 della regione
Un aumento costante negli anni. Sono sempre di più le mamme lecchesi e non solo che decidono di venire a partorire al “Manzoni” di Lecco. Erano 1.560 nel 2014 e sono state 1.743 nel 2017. Con un aumento dell’11,5 per cento.
Se si conta che erano 1.730 nel 2015 e 1.722 nel 2016, i nuovi parti a Lecco, si capisce come il dato sia stabile oramai da tre anni a questa parte. A fronte di questo forte aumento dei parti a Lecco, c’è un’altrettanto decisa diminuzione dei parti al “Mandic” di Merate: erano 881 nel 2014 e sono stati 763 nel 2017. Se si conta che erano stati 956 nel 2015 e 865 nel 2016, si capisce come Merate soffra di un forte calo di domande nel suo dipartimento materno infantile.
Però l’Asst (azienda socio sanitaria del territorio) di Lecco ha comunque fatto segnare complessivamente, nei quattro anni, un aumento del 2,6 per cento che si oppone a un tasso molto basso regionale: meno 6 per cento. In totale sono nati, 2.441 bambini nel 2014 mentre nel 2017 sono stati 2.506. Un dato a cui fa da contraltare il “boom” del 2015 (2.686) e il buon risultato del 2016 (2.587). Certo, Lecco è un 3,15 per cento dei parti totali Lombardi (82.041 nel 2017), ma è chiaro che se tutti i territori fossero come quello lecchese, la denatalità italiana (dai 502mila nuovi nati del 2014 siamo passati ai 474mila del 2016 con un calo del 6,5 per cento in costante crescita), sarebbe un ricordo.
Ma a stupire di più, anche nel confronto interno tra i due ospedali lecchesi, è non solo il diverso tasso di scelta tra Mandic e Manzoni sull’ospedale in cui andare a partorire, ma anche quello relativo al tasso di tagli cesarei praticati nell’uno o nell’altro ospedale.
A Lecco si è molto sotto la media: il 15 per cento circa. Il 15,2% nel 2017, 16,5 nel 2016, 16% nel 2015 e 15,7% nel 2014. Ma al Mandic è tutto differente: siamo a una media intorno al 40 per cento di tagli cesarei: il 40,3%nel 2017, il 43,4% nel 2016, il 38,5% nel 2015 e il 42% nel 2014.
Per fare un paragone, la media lombarda di tagli cesarei è del 25-26%, mentre quella italiana si assesta 33-34 per cento. Tradotto: Merate è quasi il doppio della media regionale mentre Lecco è a una cifra di poco superiore alla metà.
Ma su scala nazionale, Merate è di molto superiore alla media italiana e Lecco pratica meno della metà dei tagli cesarei rispetto al resto del Paese. Le interpretazioni possono essere tante, ma è chiaro che al Mandic si facciano parti cesarei anche quando non c’è una esigenza assoluta, mentre, al contrario, a Lecco c’è un’indicazione precisa dietro ogni taglio. Probabilmente a Merate si ascoltano di più le richieste delle gestanti. Anche se, sulle ragioni di questa macroscopica differenza non si esprime praticamente nessuno.
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