Azouz agli arresti a Lecco,
i vicini di casa lo contestano

Proteste nel rione di Santo Stefano che ospiterà agli arresti domiciliari il giovane tunisino, scarcerato martedì mattina dal gip del tribunale di Como. I legali: <I residenti non hanno nulla da temere>

LECCO - Azouz Marzouk è uscito dal carcere e si è trasferito in un appartamento di Lecco. Il vedovo di Raffaella Castagna e padre del piccolo Youssef - due delle quattro vittime del delitto di Erba - era in carcere in quanto accusato di aver tenuto le fila di una vasta rete di spaccio di droga nella Brianza e nell'Erbese.
Ma l'arrivo a Lecco, nel rione di Santo Stefano, non è stato particolarmente gradito dai vicini. «Azouz? Non lo vogliamo. Non capisco perchè gli hanno concesso i domiciliari e perchè lo hanno dovuto portare proprio in questa casa». La contestazione nel pomeriggio si martedì quando il giovane tunisino, nell’auto dei suoi avvocati, è arrivato nel rione di Santo Stefano dove abiterà nei prossimi mesi. In un complesso abitativo noto nella città di Lecco come «casa dei ferrovieri» perchè in origine era destinato ai dipendenti dell’ente.
E un residente del palazzo ha già preannunciato l’intenzione di farsi promotore di una raccolta di firme. Azouz non ha detto nulla. Si è solamente fermato un attimo, guardando fisso verso le finestre da cui arrivavano le proteste più "rumorose".  Poi è entrato nel portone, sempre scortato dai suoi avvocati, che lo hanno anche "difeso" dall’assalto dei fotografi e dei giornalisti. «Le persone che abitano in via Trento - ha poi commentato l’avvocato Roberto Tropenscovino - non avranno proprio nulla da temere o di cui preoccuparsi dall’arrivo di Azouz».
Il legale non si è detto preoccupato più di tanto dall’accoglienza non certo idilliaca che ha avuto il suo cliente. «È vero, c’è stato chi si è lamentato, ma si è trattato solamente di poche persone. E dalle altre finestre ho visto anche chi mostrava il pugno chiuso con il pollice alzato, come se fosse un gesto di intesa e di condivisione con Azouz».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Documenti allegati
Eco di Bergamo L'ARRIVO DI AZOUZ A LECCO