Aziende valtellinesi, migliora lo stato di salute
È stato un mese di febbraio con il segno più, sotto diversi punti di vista, per le industrie delle province di Sondrio, Lecco e Como secondo il Centro Studi di Confindustria. Rispetto a gennaio, infatti, è emerso un quadro con un lieve miglioramento per tre indicatori.
C’è un lieve miglioramento per la domanda, l’attività produttiva e il fatturato, ma non si tratta ancora di dati esaltanti. È stato un mese di febbraio con il segno più, sotto diversi punti di vista, per le industrie delle province di Sondrio, Lecco e Como secondo il Centro Studi di Confindustria. Rispetto a gennaio, infatti, è emerso un quadro con un lieve miglioramento per questi tre indicatori. L’analisi è basata su vari aspetti. Per gli ordini le aziende delle tre province evidenziano, sul versante della domanda, una crescita nel mese di febbraio rispetto a gennaio.
La domanda in Italia risulta in aumento per oltre un terzo del campione (36,5%) mentre per il 44,4% non si sono registrate particolari variazioni rispetto a gennaio. Da segnalare comunque una percentuale di aziende (19%) che comunica un rallentamento.
A livello estero - l’ambito che ha “tenuto” in questi anni difficili - la quota di imprese che segnala un aumento della domanda (32,7%) risulta superiore a quella delle aziende che dichiarano invece un rallentamento (15,5%). Per oltre la metà̀ (51,8%) delle imprese non si registrano variazioni. Per le imprese di Lecco e Sondrio l’andamento risulta in linea con quello appena indicato. Si segnala solamente una minore vitalità̀ della domanda interna, che risulta comunque in aumento per il 30,2% del campione.
A livello di produzione, per le imprese delle province di Lecco e Sondrio si registra una percentuale di giudizi di stabilità̀ che raggiungono il 62,3 del totale, mentre quelli di aumento si attestano al 26,4%. A proposito di fatturato, la maggior parte del campione delle imprese dei tre territori (53,5%) ha indicato un incremento dei livelli rispetto al mese di gennaio. Un aspetto molto importante è quello delle previsioni. Per le imprese di Lecco e Sondrio si nota una percentuale superiore di aziende con visibilità̀ oltre il trimestre (25%), ma prevale anche in questo caso la percentuale di aziende con un orizzonte temporale di poche settimane (42,3%).
Per quanto riguarda le aspettative per le prossime settimane, i giudizi sono in linea con quanto indicato a livello congiunto, con una percentuale inferiore di giudizi di rallentamento (9,1%). Non si prevede un aumento dei posti di lavoro. L’andamento occupazionale delle aziende di Lecco, Sondrio e Como è̀ rimasto stabile nel corso del mese di febbraio. Nell’83,8% dei casi hanno indicato stabilità̀ dei livelli occupazionali, mentre i giudizi di crescita (10,8%) risultano superiori a quelli di rallentamento (5,4%). La situazione non dovrebbe variare di molto nel corso dei prossimi mesi.
Secondo il presidente di Confindustria Lecco Sondrio, Giovanni Maggi, l’interpretazione di questi, estremamente articolati, dati deve essere improntata alla prudenza. «Si tratta di indicazioni di tipo qualitativo che non indicano l’entità delle variazioni - premette -. Inoltre si inseriscono in un quadro internazionale, e soprattutto nazionale, dove la crescita appare ancora molto modesta, quando non assente. Gli imprenditori delle nostre province non comunicano pessimismo e sembrano invece guardare al prossimo futuro, se non con grandi previsioni di crescita, almeno con aspettative di stabilità ed escludendo in linea di massima i cali che abbiamo purtroppo conosciuto anche recentemente. In questa fase, da imprenditori dobbiamo quindi continuare a mantenere alto il livello di fiducia investendo, come già facciamo, sui nostri driver di crescita: dall’internazionalizzazione alla ricerca e innovazione, passando per le risorse umane».
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