Homepage / Sondrio e cintura
Martedì 12 Febbraio 2013
Autrotrasporto bloccato per la neve
La rabbia degli industriali
Mainetti: «Il fermo, prolungato e generalizzato, dei mezzi pesanti poteva essere evitato, o quanto meno programmato meglio. Siamo una nazione alpina - continua -: dove pensiamo di andare se paralizziamo l'intero Paese in previsione di qualche fiocco di neve?»
Sondrio - Il meteo aveva previsto che doveva essere la "vera" nevicata dell'anno. Gelo e basse temperature su tutta la Lombardia.
La neve e il blocco del traffico pesante ieri ha già causato danni al sistema imprenditoriale del territorio con perdite che la Camera di Commercio di Monza e Brianza, ha già stimato in oltre 92 milioni di euro per la regione, imputabili principalmente ai costi per il trasporto delle merci, in alcuni casi bloccato in via preventiva (65 milioni di euro). Le perdite dovute ai ritardi o al mancato arrivo sul posto di lavoro sono stimate in più di 27 milioni di euro.
Numeri e perdite che hanno provocato la reazione degi industriali di Sondrio. «Il fermo, prolungato e generalizzato, dei mezzi pesanti poteva essere evitato, o quanto meno programmato meglio». Paolo Mainetti, presidente di Confindustria Sondrio, è categorico nella sua protesta. «Siamo una nazione alpina - continua -: dove pensiamo di andare se paralizziamo l'intero Paese in previsione di qualche fiocco di neve?».
Usa le armi dell'ironia Paolo Mainetti, per esprimere la propria contrarietà al divieto di circolazione dei mezzi pesanti imposto dalle autorità per una durata di dodici ore a partire dalle 22 di domenica scorsa, a fronte delle intense precipitazioni nevose previste dagli esperti meteo. Un blocco dei trasporti su gomma in quasi tutte le regioni italiane, che ha avuto come effetto immediato la paralisi dell'attività produttiva e distributiva su gran parte del territorio nazionale.
«In un periodo in cui, a detta di tutti, la priorità assoluta è far ripartire la crescita economica, rinunciamo a una fetta di Pil per timore del maltempo, come se in inverno non dovesse mai nevicare. Non è il modo giusto per aiutare l'economia, ma nemmeno per tutelare la sicurezza dei cittadini» ha sottolineato ancora Mainetti.
Per Confindustria Sondrio ordinanze di fermo così «generalizzate rivelano un'incapacità di fondo nell'affrontare le emergenze meteorologiche».
E accusa: «Pare quasi che si scelga la via del divieto pur di non organizzare un adeguato spiegamento dei normali strumenti di pulizia delle strade». Le aziende - sottolinea Mainetti - per programmare le proprie attività e organizzare la logistica, necessitano di un quadro di riferimento chiaro, mentre i divieti a pioggia diramati all'ultimo minuto mettono in difficoltà chiunque.
«A maggior ragione in un territorio come la Valtellina dove la conformazione geografica impone che gran parte del trasporto merci avvenga su gomma - conclude Mainetti -. Per il futuro ci aspettiamo più programmazione e maggiore rispetto per le attività produttive».
Ma ieri, al fianco degli insudustriali, in questa protesta soo scesi anche gli artigiani. «Se è vero che la prudenza è un pregio, l'eccesso di prudenza è sicuramente negativo, se non addirittura nefasto. Basterebbe questa frase per stigmatizzare l'incredibile vicenda emergenza neve creata dal blocco generalizzato del trasporto merci» ha denunciato Confartigianato Trasporti, Fita/Cna e Fai. «In un Paese in cui nessuno vuole più assumersi le proprie responsabilità - ha dichiarato il presidente nazionale di Confartigianato, Francesco Del Boca - è molto più facile bloccare i trasporti, e conseguentemente quel che resta della macchina produttiva italiana, piuttosto che organizzarsi per garantire l'efficienza e la messa in sicurezza delle strade».
© RIPRODUZIONE RISERVATA