Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 04 Maggio 2019
«Autonomia, più risparmi e funzioni»
Convegno a Sondrio. Servizi efficienti e Province rafforzate: la Valle guarda al modello di Trento e Bolzano. L’assessore Sertori all’incontro sul regionalismo differenziato: «Sondrio è in una sorta di “terra di mezzo”».
Sondrio Provincia autonoma come quelle di Trento e Bolzano: a rilanciare quella che, nella sua “agenda”, non è soltanto una proposta, ma un obiettivo primario, è stato Massimo Sertori, ex presidente proprio dell’ente provinciale e attuale assessore agli enti locali, alla montagna e ai piccoli comuni di Regione Lombardia, nel corso del convegno “Regionalismo differenziato, dalla Regione Lombardia alla Provincia di Sondrio: quali prospettive?”, organizzato dalla Cisl di Sondrio e tenutosi ieri mattina alla sala consiliare di palazzo Muzio.
«Le Province - ha spiegato Sertori - ci sono ancora, però attualmente hanno risorse ridotte e poteri confusi a causa della riforma Del Rio, che è stata una delle peggiori. Oggi la nostra Provincia si trova in una sorta di “terra di mezzo”, visto che almeno trattiene le risorse del demanio idrico. Noi, però, vogliamo una Provincia autonoma, come quelle di Trento e Bolzano e ci sono motivazioni orografiche oltre che di cultura e identità per avanzare questa richiesta. Oggi le Province non riescono a reagire a ulteriori funzioni e vanno rafforzate, anche perché non ha senso avere enti in difficoltà, così come non si può concepire che il presidente della Provincia, che può decidere se alzare o abbassare tributi, non venga eletto direttamente dai cittadini. Bisogna dare forza agli enti previsti dalla nostra Costituzione». A confermare i concetti espressi da Sertori e a sottolineare a sua volta come ci sia bisogno di una drastica svolta per quanto riguarda l’amministrazione provinciale, anche l’attuale presidente della Provincia Elio Moretti. «Le Province - ha spiegato - non sono carrozzoni inutili e costosi, come dice qualcuno, ma hanno ruoli e deleghe importanti e fondamentali per il territorio. Essere presidente di un ente di secondo livello, però, non aiuta: le difficoltà che intuivo prima di ricoprire questo ruolo, ora si sono delineate e definite. È necessario avere una visione globale della Provincia, ma non è così semplice come se fossi stato eletto direttamente dai cittadini. La Provincia di Sondrio ha potenzialità economiche importanti, anche grazie all’idroelettrico, ma incontra delle difficoltà anche per la situazione dei suoi dipendenti, che non solo sono stati ridotti, ma si trovano anche nell’imbarazzo di capire chi fa che cosa. È come avere un fuoristrada, ma con il motore di un’utilitaria. Bisogna fare in modo che le risorse vengano utilizzate che si ridia slancio a un ente fondamentale che è anche un punto di riferimento importante per tutti i Comuni».
A ridare slancio alla Provincia di Sondrio potrebbe essere per l’appunto il regionalismo differenziato, che punta a trasferire funzioni e compiti e dare autonomia alla Regione in ambito legislativo e programmatico e agli enti locali per ciò che riguarda la gestione concreta e amministrativa. «L’autonomia - ha precisato Massimo Sertori - è la responsabilizzazione di chi amministra, avvicina i poteri ai cittadini che votano e hanno possibilità di controllo. Non si tratta di togliere soldi a qualcuno, ma di rendere più efficiente un sistema, assumendoci materie e funzioni a costo invariato rispetto a quello ora sostenuto dallo Stato. Anzi, siamo certi che saremo capaci di portare avanti queste funzioni in modo più efficiente, in modo tale poi da avere ulteriori risorse da investire sul territorio.
«Regione Lombardia chiede - ha precisato - maggiori funzioni che oggi sono a capo dello Stato centrale e che queste funzioni vengano affidate a costo invariato, ovvero: se una gestione di una funzione esercitata dallo Stato oggi costa 100, domani se la stessa viene trasferita alla Regione Lombardia allo stesso costo di 100, prevediamo una migliore efficienza ed efficacia della funzione da parte della Regione, con una compressione del costo, ad esempio, a 80. Ciò significa che, senza nulla togliere a nessuno, Regione Lombardia avrebbe a disposizione 20 da investire sul territorio. Alla base di questo principio abbiamo quantificato oltre 7 miliardi di risparmi e di conseguenti investimenti. Questo é il quadro sul quale ci stiamo muovendo e chiunque afferma altro o non ha conoscenze o é in malafede».
«Una Regione più autonoma - ha aggiunto Virginio Brivio, sindaco di Lecco, presidente Anci Lombardia ed esponente del Pd - lo è per la comunità che rappresenta e non per sé stessa».
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