Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 11 Dicembre 2013
Auto rallentate
ma niente blocchi
Tra Morbegno e Piantedo decine di persone impegnate nello «sciopero del 9 dicembre» - Presenti gli imprenditori di Salvo buon fine
Niente blocchi del traffico e scontri con la polizia: tutto si è svolto senza tensioni. Ma lo “sciopero del 9 dicembre” si è tenuto anche in provincia di Sondrio, ha coinvolto alcune decine di persone da Morbegno a Piantedo e ha fatto rallentare il traffico sulla statale 38. Dopo settimane di tam tam su Facebook, ieri mattina i manifestanti si sono riuniti nella zona della stazione ferroviaria.
Nel pomeriggio, grazie al volantinaggio che si è tenuto nella città del Bitto sulla statale, il traffico ha subito per alcune ore un sensibile rallentamento. Alcuni cittadini adulti - imprenditori e lavoratori dipendenti -, affiancati da studenti scesi in Bassa Valtellina da Sondrio, hanno diffuso volantini in corrispondenza delle rotonde. La loro presenza ha determinato un’inevitabile colonna. Poi sono saliti da Piantedo i mezzi degli imprenditori di Salvo buon fine. Dopo i rallentamenti sui primi chilometri della vecchia 38, all’altezza di Morbegno i veicoli con gli striscioni sono stati dirottati su strade secondarie dalla polizia. Successivamente tutti si sono riuniti nella zona della stazione.
Non si sono registrati momenti di tensione. In generale, gli automobilisti hanno accettato i volantini e hanno osservato gli striscioni di protesta esposti dai ragazzi. Il Comitato di coordinamento nazionale per il 9 dicembre ha diffuso vari volantini.
Uno riporta il codice etico: i manifestanti si presentano come il popolo italiano, spiegano «di avere deciso di dire basta e di volere riaffermare i principi sanciti dalla Carta costituzionale, ormai accantonati a beneficio di meri interessi di parte e di singole caste sociali». Si precisa che l’obiettivo è «una vita e un Paese migliori di quanto le classi dirigenti abbiano fin qui permesso» e che questo traguardo «deve essere raggiunto in modo civile, non violento». Fin qui siamo al metodo. Poi con un altro volantino si entra nel merito delle questioni, citando una frase attribuita all’ex presidente della Repubblica Alessandro Pertini (ma che secondo molte fonti non è stata pronunciata da lui) e la necessità di «cacciare un governo quando non fa ciò che vuole il popolo».
«Da oggi l’Italia che produce in qualsiasi settore, dei disoccupati, dei precari, dei giovani e di chiunque voglia dire basta si ribella e scende nelle strade e nelle piazze contro il far-west della globalizzazione che ha sterminato il lavoro degli italiani, contro questo modello di “Europa”, per riprenderci la sovranità popolare e monetaria, riappropriarci della democrazia, rispettare la Costituzione contro un governo di nominati».
Su Facebook le adesioni alla pagina del “Coordinamento 9 dicembre Sondrio” sono oltre 450. Ma ieri nelle strade c’era un numero di manifestanti molto inferiore a quello delle persone che hanno aderito al gruppo. «Il nostro presidio non si ferma – sottolinea Vittorio Carella, residente a Gordona, responsabile provinciale del coordinamento -. Abbiamo prenotato questo spazio fino al 24 dicembre, ma solo perché il Comune ci ha garantito questa disponibilità. Poi cercheremo di confermare questa presenza. Noi, a questo punto, non ci vogliamo fermare. In tutta Italia il popolo ha fatto sentire la propria volontà di cambiamento, sulle autostrade, nelle piazze, sul Gra di Roma. Anche in Valtellina ci vogliamo fare sentire».n
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