Cronaca / Oggiono e Brianza
Mercoledì 27 Novembre 2013
Attaccato dai cani, si sparò
Ma il testimone chiave è morto
Non si è riusciti a raccogliere la sua deposizione con l’incidente probatorio - Udienza preliminare il 17 dicembre: imputata è la proprietaria dei due molossi
Comparirà davanti al giudice dell’udienza preliminare Massimo Mercaldo il prossimo 17 dicembre Ester Valsecchi, la bosisiese imputata del reato di omicidio colposo per la morte del cacciatore milanese Francesco Princigalli, 53 anni, avvenuta il 2 dicembre dello scorso anno.
Un episodio di cronaca che aveva suscitato molto sconcerto per le circostanze che avevano portato alla morte del cacciatore: Princigalli si era recato nei boschi di Bosisio Parini in compagnia di un amico e dei loro cani da caccia quando i due erano stati improvvisamente attaccati da due cani molossi, fuggiti dal giardino di una villa.
Da quanto avevano ricostruito i carabinieri della Compagnia di Merate, l’uomo aveva cercato di difendere sé stesso e i suoi cani con il fucile, un calibro 12, usando l’arma come se fosse un bastone. L ’ aveva impugnata dalla canna, colpendo in testa i cani. Una decisione che si era rivelata fatale: era partito un colpo che aveva raggiunto il cacciatore al petto e non gli aveva lasciato scampo.
L’udienza del mese prossimo non potrà però avvalersi dell’incidente probatorio richiesto lo a giugno dalla Procura della Repubblica di Lecco con l’obiettivo di sentire l’unico testimone della tragedia, un modo per far sì che, quanto riferito, potesse essere ”cristallizzato” ai fini processuali. Il testimone, l’amico di Bosisio Parini che, quella domenica mattina, era andato a caccia con Princigalli, non è stato infatti in grado di testimoniare a causa delle gravi condizioni di salute, talmente gravi che l’uomo è venuto a mancare nelle scorse settimane.
La sua deposizione ai carabinieri, subito dopo la tragedia, verrà quindi acquisita agli atti.
Non si sbilancia sulla strategia difensiva, il legale dell’imputata, l’avvocato Stefano Pelizzari.
La famiglia della vittima, i cui funerali vennero celebrati a Merone, paese d’origine della moglie, ha invece nominato l’avvocato Alfredo Fusi del foro di Como.
Quella mattina, dopo lo sparo, vennero subito chiamati i soccorsi. Sul posto, oltre ai carabinieri, erano intervenuti anche i sanitari della Croce Verde di Bosisio Parini e un’automedica ma per il cacciatore non c’era stato nulla da fare, era ormai deceduto.
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