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Martedì 14 Maggio 2013
Asl e Ospedali di Valle
riuniti in una sola azienda
Pronta la riforma derlla sanità: la separazione netta fra Aziende ospedaliere ed Asl è prossima ad andare in soffitta
SONDRIO La separazione netta fra Aziende ospedaliere ed Asl introdotta dalla Regione Lombardia nel 1997 e riaffermata nella legge regionale 33 del 2009, è prossima ad andare in soffitta. Nuovi criteri organizzativi del sistema sanitario regionale stanno facendosi strada in ragione di risparmi obbligati che passino anche per una razionalizzazione di beni e servizi forniti.
E il punto è talmente nodale da essere al primo posto nell'agenda del nuovo assessore alla Salute della Regione e vicepresidente della medesima, Mario Mantovani che, martedì pomeriggio, insieme al vertice della direzione regionale Sanità, Bergamaschi, e alla presenza del presidente, Roberto Maroni, ha incontrato tutti i direttori generali delle Aziende ospedaliere e delle Asl lombarde fra cui anche i commissari straordinari dell'Aovv, Maria Beatrice Stasi, e dell'Asl di Sondrio, Paolo Grazioli. Entrambe realtà commissariate e da tempo nel mirino per via di una richiesta di riunificazione che arriva da più parti e che, secondo i più, potrebbe essere foriera di risparmi economici e di snellimento delle procedure burocratiche. Un ritorno all'Asl unica (la vecchia Ussl) di un tempo, precedente al 1997, anno di introduzione della separazione fra enti controllori, le Asl, e enti controllati, le Aziende ospedaliere, che, oggi come oggi, potrebbe divenire una realtà. In ogni caso non dovremo aspettare molto prima di capire l'orientamento definitivo al riguardo della Regione dal momento che è stata annunciata l'elaborazione di una proposta di legge già entro il prossimo luglio.
Da subito, e nei primi 100 giorni di lavoro della nuova Giunta regionale, peraltro, si punta a lavorare sodo su quattro aspetti fondamentali quali il riordino delle reti di offerta dei servizi, la rimodulazione dei ticket, il trattamento dei malati cronici e il ruolo rispetto a questi ultimi dei medici di famiglia, l'uniformità degli standard rispetto ai costi per beni e servizi, personale e modalità di effettuazione degli acquisti. A questo scopo verranno effettuati degli approfondimenti tramite l'allestimento di quattro gruppi di lavoro cui parteciperanno anche i direttori generali delle aziende ospedaliere e delle Asl che vorranno dare il loro contributo.
Il punto relativo alla riorganizzazione della rete dei servizi, peraltro, potrebbe rivelarsi dolente nella misura in cui si potrebbero andare ad intaccare quelli erogati da strutture ospedaliere già indebolite, negli anni, da un susseguirsi di tagli e razionalizzazioni.Dopodiché, un altro segnale forte è giunto dalla Regione in tema di riduzione delle liste d'attesa con la messa in campo da parte regionale di 25 milioni di euro su progetti tesi a raggiungere al meglio lo scopo, mentre altri 60 milioni di fondi regionali verranno destinati all'edilizia ospedaliera e finalizzati alla messa a norma delle strutture, al loro ammodernamento sia strutturale sia tecnologico. Sempre su questo capitolo, peraltro, è stato annunciato anche il ricorso a 360 milioni in fondi statali.
Nonostante, infine, l'attenzione ai costi del personale resti elevata, è prevista, però, l'assunzione, da deliberare entro fine maggio, di 1400 persone a tempo indeterminato tra comparto e dirigenza in modo da rendere più sicuro il posto di lavoro a operatori oggi precari.
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