Cronaca / Valchiavenna
Venerdì 30 Settembre 2016
Asfalto con lo sconto. Ma per le aziende c’è il rischio di truffe
Offerte low cost per diversi imprenditori. Lavori proposti alla metà rispetto ai prezzi soliti. Ma alla fine problemi e disagi sono stati molti.
Valchiavenna
Asfalto a domicilio, ma occhio alle truffe. Nei giorni scorsi alcuni imprenditori valchiavennaschi si sono visti proporre da uno straniero i lavori di asfaltatura dei parcheggi delle aziende. Ma i guai non sono mancati: conteggi approssimativi della superficie ricoperta e buche sono solo alcuni esempi. Senza dimenticare l’assenza di chiarezza nelle fatture e i toni usati per chiedere i soldi. In vari casi c’è voluto l’intervento delle forze dell’ordine.
Uno straniero è comparso in varie aziende, dalla Bassa Valle alla Val Bregaglia, ed esprimendosi in lingua italiana con una certa difficoltà ha proposto lavori di asfaltatura low cost. «Sto eseguendo un’opera pubblica e mi avanza del materiale, posso garantirvi un prezzo vantaggioso», ha spiegato agli interlocutori.
Effettivamente il costo era pari a circa la metà di quello di mercato. Alcuni hanno preferito evitare di avere a che fare con uno sconosciuto, altri hanno accettato, confidando in un’opera eseguita a regola d’arte da parte di una ditta onesta. Ma in questi ultimi casi le problematiche non sono mancate. A poche ore dal preventivo, una squadra di operai si è presentata sul luogo dei lavori. Da un furgone sono scesi alcuni operai e si sono subito messi al lavoro. Poi è arrivato un grande camion, dal quale è stato scaricato l’asfalto. Nel giro di una mattinata l’opera è stata completata e a quel punto sono iniziati i veri problemi.
I responsabili, per così dire, dell’opera, hanno messo in evidenza una certa imprecisione nella misurazione dell’area ricoperta d’asfalto, gonfiando il conto. Ma le perplessità hanno riguardato anche l’esecuzione dei lavori: il materiale posato iniziava subito a sbriciolarsi. A qual punto gli imprenditori hanno chiesto garanzie, ma non è stato possibile trovare un accordo. È stato quindi necessario ricorrere alle forze dell’ordine. I rappresentanti dell’azienda sono stati portati in caserma e hanno dovuto spiegare ai militari i motivi della situazione decisamente sospetta.
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