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Lunedì 03 Giugno 2013
Artigiani, ecco l'agenda
per l'economia del territorio
Hanno chiesto di combattere burocrazia e tasse inutili, ma non sono mancate le proposte. Perché anche in tempi di crisi gli artigiani continuano a credere nello sviluppo del territorio e vogliono fare la propria parte fino in fondo.
SONDRIOUn'agenda per l'economia reale. Un a serie di impegni per rilanciare la piccola impresa. Anche sul territorio, dove sta soffrendo più della grande impresa e industria nazionale. E così hanno chiesto di combattere burocrazia e tasse inutili, ma non sono mancate le proposte. Perché anche in tempi di crisi gli artigiani continuano a credere nello sviluppo e vogliono fare la propria parte fino in fondo.
L'assemblea di Confartigianato Sondrio ha confermato che, nonostante le mille difficoltà dovute alla crisi e alla pressione fiscale sempre più elevata, le piccole imprese non si arrendono.
È stata Monica Mariana, imprenditrice del settore legno della Bassa Valtellina e rappresentante del Consorzio delle imprese del legno dell'Alta Lombardia, ad illustrare il progetto Valore, acronimo di "Valtellina Lombardia risorse ed energia".
«Vorrei lanciare una proposta - ha spiegato - e non limitarmi a parlare di problemi. Per noi aziende è un sogno che vorremmo potere realizzare. Il nostro progetto Valore serve per valorizzare le nostre montagne e utilizzare una risorsa antica e preziosa come il legno. Noi vorremmo realizzare un impianto per la produzione di case con il legno della nostra montagna. Le nostre imprese sono disponibili a promuovere forme di aggregazione per sviluppare questo percorso e vorremmo che Regione Lombardia consideri interessante questo progetto per la collaborazione territoriale, la partnership fra pubblico e privato e soprattutto per la valorizzazione della nostra montagna. Anche da noi si possono trovare buone idee. Siamo aziende sane e desiderose di fare la nostra parte, nonostante la crisi: aiutateci a portare avanti questo progetto».
Enrico Faini, vicepresidente della categoria dei metalmeccanici, ha chiesto ai politici presenti in sala di sostenere la richiesta di abolizione del Sistri , il Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, entrato in vigore da poche settimane per permettere l'informatizzazione dell'intera filiera dei rifiuti speciali.
«Non credo che il problema dei rifiuti speciali ci riguardi in modo particolare - ha spiegato -. Noi vi chiediamo di appoggiare la richiesta di abrogare questa legge. Per noi è un balzello enorme. Probabilmente non sarà facile, visto che sono stati spesi troppi soldi per avviare questa macchina. Noi piccoli imprenditori soffriamo per questa ulteriore tassa».
Il presidente degli Artigiani della sezione di Bormio, Fulvio Sosio, ha spiegato che le imprese non riescono più a essere competitive a causa di burocrazia, sprechi e illegalità.
«Ho sentito tante belle parole, ho capito anche che non è tutta colpa della politica, ma in questo momento le istituzioni devono assumersi responsabilità. Il Paese è ingessato, pieno di burocrazia. La burocrazia è un'industria e noi ne paghiamo le conseguenze. Invito i politici a capire che non è più sufficiente cambiare pagina, bisogna cambiare il libro. Altrimenti tutto è inutile, saremo costretti a chiudere, a morire d'asfissia».
L'imprenditore Emilio Pozzi ha espresso critiche nei confronti della politica.
«Bisogna reagire, non basta sentire le solite promesse e limitarsi a subire. Abbiamo di fronte senatori, onorevoli e assessori, eletti e pagati da noi. Meritano di essere applauditi, o devono chiederci scusa? Propongo di non applaudire le loro parole di oggi. Riserviamoci di farlo a risultati ottenuti».
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